In questo numero

Puntosostenibile in classe A di Marco Moro
Cabaret climatico di Stefano Caserini e Sergio Castellari
Sequenze di memoria. Intervista a Loriano Macchiavelli di Anna Satolli
La scienza della sostenibilità. Conversazione con Gianfranco Bologna di Paola Fraschini
Conflitti "naturali"? di Diego Tavazzi
Efficienza energetica negli edifici esistenti, la vera cura per Kyoto di Giuliano Dall’Ò
Nei programmi elettorali ambiente fa rima con energia di Ilaria Di Bella

contatti

iscriviti

Nei programmi elettorali ambiente fa rima con energia
di Ilaria Di Bella

C'è chi lo chiama "ambientalismo del fare" (Pd) e chi semplicemente "ambiente" (Sinistra Arcobaleno), ma una cosa è certa: nei programmi elettorali delle principali forze politiche in lizza per il governo lo "sviluppo sostenibile" è scomparso, rimpiazzato da una nuova emergenza, quella dell'energia, in connessione con i cambiamenti climatici.
I programmi dei 4 partiti/coalizioni più grandi che si presentano al confronto elettorale, e cioè il Partito Democratico, la Sinistra Arcobaleno, il Popolo delle Libertà e l'Udc, hanno tutti un capitolo espressamente dedicato alle politiche ambientali. Peccato che abbiano spedito in pensione quella particolare definizione di sviluppo che stava tanto a cuore agli ambientalisti (più di sinistra che di destra, per la verità) e che dalla Conferenza di Rio ha segnato un cambiamento importante di visione nella cultura economica votata alla "crescita". Un cambiamento per certi versi più di natura teorica che fattuale, che però ha portato, in vent'anni, la politica a occuparsi dell'ecologia e a introiettarne i valori. Dal voto per le politiche di quest'anno, invece, l'ambiente è per tutti, sopra ogni cosa, energia e cambiamenti climatici e, in seconda battuta, rifiuti e raccolta differenziata. Ma veniamo al dettaglio dei singoli programmi.
Per il programma del Pd l'ambiente è sicuramente una priorità, tanto che la "piena integrazione del criterio della sostenibilità e della qualità ambientale in tutte le politiche pubbliche" viene caldeggiata come uno dei dieci pilastri indicati per aggredire i quattro problemi del paese: "l'efficienza economica, la disuguglianza, le libertà, la qualità della democrazia". In effetti, tra i quattro programmi, questo è quello che più interpreta l'idea stessa di "sviluppo sostenibile", e ne promuove la declinazione in un "ambientalismo del fare", contrapposto "all'ambientalismo che cavalca ogni Nimby e impedisce di fare le infrastruttre necessarie al paese" della sinistra radicale. Secondo il partito di Walter Veltroni, è necessario accelerare la transizione da settori, processi e prodotti ad alta intensità di energia a quelli a bassa intensità, spostare le risorse dal consumo immediato all'investimento, in particolare in ricerca e sviluppo, incoraggiare l'abbandono di stili di vita consumistici a favore di quelli più attenti alla eco-compatibilità. Il primo punto all'ordine del giorno è l'energia: che deve essere più pulita, più abbondante e meno cara. La ricetta consiste nell'efficienza e nel risparmio, accompagnati da tutti gli strumenti utili al taglio delle emissioni di CO2, e nel ricorso il più possibile al mercato e ai prezzi invece che ai divieti. Indicato come indispensabile il potenziamento delle infrastrutture di rigassificazione, trasporto e stoccaggio del gas. Ma la parte del leone spetta alla fonti rinnovabili, soprattutto il solare. L'obiettivo da raggiungere è l'installazione, in 5 anni, di pannelli solari termici in tutte le case, attraverso l'integrale deducibilità della spesa. Riconfermati gli obiettivi per il Protocollo di Kyoto, tra cui quello dell'Ue di assicurare, entro il 2020, il 20% del consumo energetico interno da rinnovabili, soprattutto con vento e sole. "L'Italia deve impegnarsi sulle tecnologie di punta - si legge nel documento programmatico del Pd - che si tratti della cattura del biossido di carbonio per il 'carbone pulito' o si tratti del metano, delle biomasse, dell'idrogeno o del nucleare di quarta generazione, ovvero quello a sicurezza intrinseca, senza scorie. È indispensabile essere presenti nelle partneship internazionali in questi campi". Secondo punto importante, le infrastrutture. Per realizzarle, si impone un nuovo metodo, che coniughi l'allargamento della partecipazione con la reale capacità decisionale, anche attraverso una riforma della Via per accorciarne i tempi. Queste le priorità sottolineate: trasporto ferroviario (Tav Torino-Lione-Trieste, alta capacità e trasporto urbano e locale), impianti per produrre energia pulita e per il trattamento dei rifiuti, rigassificatori, manutenzione della rete idrica. Altri temi: sperimentazione di nuove tecnologie urbane in tre città, una del Nord, una del Centro, una del Sud; migliorare il trasporto urbano locale, soprattutto su ferro; diritto alla banda larga (anche per evitare il più possibile gli spostamenti). Per approfondimenti: www.partitodemocratico.it

Il programma della Sinistra Arcobaleno dedica ampio spazio al capitolo "Ambiente, territorio, beni comuni, mobilità e tutela dei consumatori", in cui invoca "la riconversione ecologica della società e dell'economia" come strategia. Confermati gli obiettivi per la piena attuazione del Protocollo di Kyoto, attraverso un piano energetico nazionale fondato sulle fonti rinnovabili, che veda pannelli solari sui tetti di tutte le case e dei condomini (punto in comune col Pd). Secondo la Sinistra Arcobaleno, l'acqua deve essere gestita come un bene comune e un diritto fondamentale per la vita e la salute di tutti gli esseri viventi, e dunque come cosa pubblica. Sono necessari investimenti per controllarne gli usi, per ammodernare le reti, per garantirne l'accesso a tutti, specie nel Sud. Per questo è annunciato il sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare presentata dai movimenti per l'acqua pubblica nella passata legislatura. Per il rispetto del territorio e della legalità, viene ribadito il no a ogni condono edilizio e promossa una legge quadro con lo scopo di fermare il consumo di territorio. Altri punti dell'agenda: tutela della biodiversità, mare e montagna, diritti degli animali, agricoltura di qualità, principio del "chi inquina paga". Le "grandi opere di cui il paese ha bisogno" sono soprattutto la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, la gestione dei rifiuti non incentrata sull'incenerimento ma sulla riduzione, sulla differenziata, sul riciclaggio, il miglioramento del trasporto per i pendolari, realizzando nuove reti metropolitane. Annunciato il no ai progetti del Ponte sullo Stretto, del Mose, della Tav in favore della sistemazione dei nodi ferroviari urbani, della rete ferroviaria del Mezzogiorno, dell'adeguamento delle strade statali esistenti. Per approfondimenti: www.sinistrarcobaleno.it

Il programma del Popolo delle Libertà attribuisce priorità assoluta alla realizzazione di infrastrutture, attraverso il rilancio e il rifinanziamento della "Legge obiettivo" e delle "grandi opere", in primis la Pedemontana lombarda e veneta, il Ponte sullo Stretto e l'alta velocità. Sul fronte della gestione dei rifiuti, vengono indicati come obiettivi l'incentivazione della raccolta differenziata (senza indicare come) e la realizzazione dei termovalorizzatori. Per l'energia, il Pdl vuole introdurre incentivi alla "diversificazione, cogenerazione, uso efficiente dell'energia, fonti rinnovabili ("dal solare, al geotermico, dall'ecolico alle biomasse, ai rifiuti, all'idroelettrico"), nonché realizzare i rigassificatori già autorizzati e ricorrere alla riconversione di alcune centrali a "carbone pulito". Più nel dettaglio ecco le proposte della coalizione di centrodestra per l'ambiente: introduzione di un " 5 per mille" dedicato, una legge obiettivo per "il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e della tutela del paesaggio" (da ottenere anche attraverso "la demolizione degli ecomostri"), valorizzazione del territorio attraverso la programmazione negoziata con le Regioni e l'utilizzo dei fondi europei relativi ai beni culturali e al recupero dei centri storici. E poi la tutela del suolo. Per scendere più nel dettaglio: www.ilpopolodellaliberta.it

Il punto 7 del programma dell'Unione di Centro è dedicato a "Energia, ambiente e agricoltura" e indica nel "federalismo energetico" la strategia per il riordino delle competenze nel settore specifico. La seconda priorità è la diversificazione delle fonti: sì al rilancio dell'energia nucleare, diffusione e semplificazione degli incentivi per l'impiego di fonti rinnovabili, anche grazie alla promozione dei piccoli impianti, produzione congiunta di energia e calore, rigassificatori, termovalorizzatori. E ancora: ristrutturazione degli impianti di energia esistenti, più efficienza energetica e risparmio negli edifici (con certificazione ad hoc) e nei trasporti (specialmente urbani), previsione di strumenti finanziari per attrarre investimenti in progetti di efficienza energetica. L'Udc ritiene necessario restituire all'agricoltura il ruolo di settore "primario", sotto il profilo economico di difesa del territorio e di incremento delle produzioni di qualità, attraverso la tutela del made in Italy e la promozione dei prodotti "verdi" sia nella Pa che nella grande distribuzione. Per approfondimenti: www.udc-italia.it