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Dopo una finanziaria "al verde", in arrivo un piano per il clima di Ilaria Di Bella

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Dopo una finanziaria "al verde", in arrivo un piano per il clima
di Ilaria Di Bella

Il 2008 si chiude, sul fronte provvedimenti ambientali, con una notizia negativa e una positiva. Quella negativa è che la Finanziaria per il prossimo anno è particolarmente "al verde" e porta con sé un taglio medio del 30%, quasi indiscriminato, a tutte le voci di spesa del ministero e a tutti i settori di intervento, dallo sviluppo sostenibile alla difesa del suolo. La notizia positiva è invece che i tentativi di annacquare o ritardare il pacchetto clima dell'Ue sono naufragati, con l'approvazione definitiva da parte del Parlamento europeo del famoso triplo target del "20-20-20": taglio del 20 per cento delle emissioni, aumento del 20 per cento dell'efficienza energetica, 20 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili, il tutto entro il 2020.
Si profila dunque anche per l'Italia la vera novità: il governo dovrà emanare un piano di politiche attive per far fronte agli impegni di riduzione delle emissioni che, con tutta probabilità, è destinato a diventare la vera manovra finanziaria per l'ambiente per i prossimi anni. ''Ora per il governo non ci sono più alibi - ha detto Roberto Della Seta, ex Legambiente, adesso capogruppo Pd nella Commissione Ambiente del Senato, che ha partecipato alla Conferenza Onu di Poznan sul clima - servono subito politiche efficaci e innovative per coniugare la lotta ai cambiamenti climatici e impegno contro la crisi economica". "Quella legata alla tutela del clima - ha dichiarato alla Camera il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola - è una sfida impegnativa che costituisce tuttavia anche una grande opportunità per la competitività del nostro sistema produttivo, per l'occupazione e per la crescita". Scajola ha continuato sottolineando che "è indifferibile la definizione di una strategia nazionale di avvicinamento agli obiettivi di Kyoto e del nuovo pacchetto Clima-Energia". "L'Italia - ha aggiunto il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo - raccoglie il testimone di questo impegno apprestandosi alla guida del G8 che, confidiamo, avrà un ruolo decisivo nella costruzione di un'intesa globale che coinvolga anche Usa, Cina, India e gli altri paesi che emettono una grande quantità di gas serra". Come primo provvedimento, il Pd ha chiesto di ripristinare gli ecoincentivi per le ristrutturazioni edilizie. La possibilità di detrarre dall'Irpef, in automatico, il 55% delle spese sostenute per la manutenzione ecologica delle abitazioni, introdotta dal primo governo Prodi e poi sempre prorogata, era stata di fatto cancellata da Tremonti con l'apposizione di un tetto di spesa.   Il governo ha poi corretto il tiro abrogando l'effetto retroattivo per il 2008. "Questo sgravio fiscale è stata una misura che ha ottenuto degli effetti ingenti e importanti - ha spiegato il ministro ombra dell'Ambiente Ermete Realacci - Lo hanno utilizzato 230 mila famiglie, ha messo in moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro e ha permesso di ripagare il valore della misura fiscale, attraverso l'emersione del sommerso e l'attivazione di una nuova economia''.