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Camorra: condanna a morte di un sindaco ambientalista di Antonio Pergolizzi
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Camorra: condanna a morte di un sindaco ambientalista
di Antonio Pergolizzi


Hanno ucciso il sindaco-pescatore, Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, paesino del Cilento, uno che ha fatto della lotta all’illegalità e per la valorizzazione ambientale del proprio territorio azione politica concreta e quotidiana. Uno che ha trasformato un comune come tanti altri in un modello di conservazione e valorizzazione delle risorse paesaggistiche, di rilancio del turismo di qualità e dello sviluppo sostenibile. Uno che aveva scelto di stare dalla parte della sua gente, mettendo alla porta i tanti interessi criminali che in quell’area si agitano e fremono da sempre, anche senza troppo sangue versato, forti delle connivenze a ogni livello. L’hanno lasciato esangue sulla strada dietro la propria abitazione con 7 pallottole sparate al cuore e alla testa da una pistola calibro 9, un’esecuzione che – con ogni probabilità – porta la firma della camorra, di chi ha voluto fermare il cuore di un uomo che era un simbolo e un infaticabile primo cittadino. Anche se persone a lui vicino parlano di altri scenari, come le recenti denunce nei confronti di spacciatori di droga affrontati a muso duro dallo stesso sindaco. Comunque, vigliacchi assassini che uccidono un uomo inerme alle spalle. Sta di fatto che gestire un comune tutelando solo gli interessi dei cittadini significa farsi tanti nemici ed esporsi in prima persona, e questo Vassallo lo sapeva benissimo. Ciclo del cemento e dei rifiuti stuzzicano troppi appetiti criminali e non ci sono province estranee alle penetrazioni dei clan, questo lo sanno bene i magistrati.
Bloccare le speculazioni immobiliari e infrastrutturali e i tentativi di riciclaggio di denaro della camorra sono scelte che in Campania si possono pagare con la vita. Gli enti locali “vengono investiti di poteri sempre più importanti – spiega Raffaele Cantone, un magistrato per anni in prima linea contro i clan campani, oggi giudice di Cassazione, intervistato dal Corriere della Sera sull’omicidio del sindaco – senza però mantenere la necessaria vicinanza agli organi statali”. Secondo Cantone, nell’ottica della camorra conta di più un consigliere comunale di un ministro: “un assessore con deleghe importanti conta ben più di un ministro, un sindaco di un piccolo Comune che abbia investimenti in corso sul suo territorio diventa un boccone molto più prelibato di un parlamentare”.
Vassallo ha lottato contro l’imperante abusivismo edilizio, contro uno smodato ampliamento del porto che avrebbe snaturato il territorio, ha detto no “al miraggio di una economia legata alla moltiplicazione di case e di insediamenti speculativi residenziali, come purtroppo è avvenuto in tante altre località della costa”, come ricorda Angelo Paladino, Presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio. E per questo è morto. Anche se finora non ci sono certezze sui mandanti ed esecutori, ciò che è certo e rimarrà per sempre è invece l’impegno ambientalista di Angelo Vassallo, che appena qualche mese fa (28 maggio) ha ricevuto da Legambiente e Touring Club le Cinque Vele nella decima edizione della Guida Blu. Un meritato premio per aver fatto di Pollica, provincia di Salerno, la perla del Cilento, con le località costiere Acciaroli e Pioppi unica realtà campana al vertice della classifica delle migliori località balneari d’Italia. Con acque limpide e cristalline e spiagge pulite e accessibili sono diventate una meta ambita da turisti e viaggiatori, anche stranieri. Nell’ultimo anno la sua amministrazione si era distinta in particolare per tre iniziative che vanno nella direzione di una sempre migliore sostenibilità ambientale e di un’offerta di qualità soprattutto verso le fasce deboli: la costruzione di un centro velico nell’ambito del progetto “Una Spiaggia per Tutti”, la creazione di una condotta duale nelle case del comune per il risparmio idrico e un efficace sistema di raccolta differenziata, che ha permesso alla piccola località cilentana di essere una piccola oasi felice, in una regione che negli ultimi anni si trova in gravissima emergenza rifiuti. “Con Vassallo abbiamo condiviso le tante iniziative virtuose – spiega Sebastiano Venneri, vice presidente di Legambiente –, le buone pratiche del suo Comune e battaglie come quella per il parco del Cilento e contro gli abusi edilizi. Ci mancherà – conclude Venneri – la sua serena determinazione e la sua voglia di lavorare per un Cilento più pulito e più civile”.
Non rimane che la speranza che la morte del sindaco Vassallo non fermi un percorso virtuoso intrapreso con coraggio e determinazione che ha già dato ottimi risultati, ne vale della credibilità delle istituzioni e di un paese intero.