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Niente più chimica. Le superfici si puliscono da sole di Emiliano Angelelli

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Niente più chimica.
Le superfici si puliscono da sole*
di Emiliano Angelelli


Ogni anno circa 120 miliardi di euro vengono spesi in servizi di pulizia, di cui quasi 50 in Europa. Un settore in continua crescita che da una parte usa inquinanti sostanze chimiche e macchinari estremamente energivori, e dall’altra sfrutta una manodopera a bassissimo costo.
Un’alternativa per questo settore assai poco sostenibile ci viene dalla natura e in particolare dal fiore di loto. Il professor Wilhelm Barthlott, direttore dei giardini botanici dell’Università di Bonn, appassionato di piante carnivore, ha studiato per anni la capacità autopulente di alcune piante, nota come "effetto loto", basata sull’idrorepellenza combinata con superfici in nanoscala che riducono notevolmente l’adesione delle particelle. Tutto ciò permette di rimuovere dalle superfici la sporcizia con pochissima acqua, così come avviene nei fiori con le gocce di rugiada. L’applicazione su scala industriale di un sistema del genere permetterebbe di ridurre sia il lavoro umano (sfruttato a basso costo) sia l’utilizzo di sostanze chimiche inquinanti.
Il sistema autopulente dei fiori di loto è stato ampiamente descritto nella letteratura cinese e giapponese per centinaia di anni. Questo ha fatto sì che per anni l’argomento abbia trovato largo interesse tra gli accademici orientali. Il professor Emile Ishida, responsabile tecnologico di Inax, il secondo produttore giapponese di sanitari in ceramica, ha studiato, ad esempio, come l'acqua fluisca attraverso le conchiglie senza lasciare alcun residuo di sporcizia al loro interno. Stesso discorso per le lumache. Studiando queste particolari superfici si è giunti allo sviluppo di un rivestimento per la parte interna dei wc che garantisce un look decisamente senza macchia e con un risparmio economico, energetico e ambientale notevole. Gli studi di Ishida, di Barthlott e di molti altri ricercatori hanno portato a un primo brevetto chiamato Lotusan, una vernice autopulente utilizzata per i palazzi che non richiede, per gli edifici in questione, manutenzione alcuna per i primi cinque anni di vita. In commercio da circa dieci anni, si stima che il prodotto sia stato utilizzato su circa 500 mila edifici.

* Questa news è tratta dal sito www.blueeconomy.de a cura di Gunter Pauli. Ogni settimana sul sito viene pubblicata un’innovazione tecnologica in campo ambientale in grado di contribuire, secondo Pauli, alla creazione di una nuova forma di economia - la Blue Economy appunto. Tutto il materiale del sito, naturalmente ampliato, andrà a confluire in un libro, che sarà pubblicato in autunno in Italia da Edizioni Ambiente. In attesa dell’uscita del libro, pubblicheremo periodicamente su Puntosostenibile le innovazioni che riterremo più interessanti.