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Edizioni Ambiente e GBC Italia, una partnership per la qualità ambientale
a cura della redazione di Puntosostenibile

Da qualche tempo operanti anche nel settore edilizio nazionale, i sistemi di certificazione energetico-ambientale degli edifici sono destinati ad allargare progressivamente il loro spazio di mercato e quindi l’influenza che esercitano sulla qualità dell’intera filiera edilizia e sul mercato immobiliare. Una ulteriore spinta in questo senso è destinata ad arrivare dall’adozione della nuova direttiva europea in materia di efficienza energetica degli edifici, più nota come EPBD 2 (Energy Performance Building 2).
Oltre a sistemi sviluppati localmente, come CasaClima, nel nostro territorio sono disponibili anche certificazioni già riconosciute a livello internazionale, come LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) che a partire dagli Stati Uniti si è qualificata come “label” di riferimento a livello mondiale.
La diffusione di tali sistemi si traduce anche in un’evoluzione della cultura progettuale e delle metodologie di valutazione che orientano la definizione degli interventi sulla parte quantitativamente più significativa dell’edificato, quel “colabrodo energetico” che fa sì che l’edilizia sia così al centro delle “attenzioni” delle politiche europee in materia di contenimento delle emissioni.
È a fronte di questo scenario evolutivo che Edizioni Ambiente ha messo a punto il nuovo corso “Green Energy Audit” dedicato a formare i professionisti sull’innovazione metodologica delle tecniche di valutazione della qualità, non più solo energetica, degli edifici. Il primo corso per Green Energy Auditor, si svolgerà a Milano alla fine di marzo. Grazie alla partnership con GBC Italia, il modulo formativo comprende il primo step di qualificazione LEED per i professionisti, fornendo l’accesso all’esame per la qualifica di LEED Green Associate. In occasione dell’avvio di questa collaborazione abbiamo rivolto ad Alessandro Speccher, responsabile delle attività di formazione per GBC Italia, alcune domande utili per inquadrare identità e opinioni del chapter italiano del network World GBC.

Quali sono i rapporti tra GBC Italia e il network internazionale dei Green Building Council?
GBC Italia è un nodo della rete internazionale dei GBC. Nel 2008 è stato infatti identificato come unico rappresentante nazionale del World GBC, in qualità di emerging member.
Attualmente stiamo lavorando in sinergia con il network mondiale e con il sottogruppo europeo al fine di creare dei programmi formativi condivisi a livello europeo, sensibilizzare le apposite commissioni europee per un’azione coordinata, promuovere la condivisione delle esperienze nazionali tra i membri.

In due parole, cosa contraddistingue il protocollo LEED nel contesto dei diversi sistemi di certificazione ambientale degli edifici operanti sul nostro territorio?
Il protocollo di certificazione LEED si distingue per:
• applicabilità, per mezzo di specifiche declinazioni, a tutte le destinazioni d’uso escluso l’industriale;
• verifica da parte di un ente terzo;
• creazione del protocollo per mezzo di una community aperta e inclusiva;
• modulabilità dell’approccio;
• facilità di applicazione;
• diffusione internazionale (in primis Usa, Brasile, Cina, India e a seguire altri 100 paesi);
• innalzamento progressivo del livello minimo delle soglie.

La storia di GBC Italia è ancora breve, ma tre anni sono un periodo sufficiente, di questi tempi, per individuare dinamiche e mutazioni in corso. Qual è la vostra valutazione delle prospettive del settore delle costruzioni in Italia? Che impatto ritenete possa avere l’adozione della direttiva EPBD2?
L’Italia si ritrova ora a dover decidere se stare sul treno internazionale guidato dagli obiettivi della sostenibilità, dell’efficienza energetica e della qualità. La filiera edilizia per molto tempo ha trascurato questi concetti ma ora non vi è più tempo per i ripensamenti. La scelta di lavorare con un protocollo applicato e riconosciuto a livello internazionale permette ai soggetti “virtuosi” di parlare il linguaggio del mondo, ai volenterosi di restare competitivi sul mercato una volta appresi i contenuti, mentre chi rimane sordo a tale evoluzione è destinato a ritrovarsi, se non ancora fuori dal mercato, quantomeno “fuori dal proprio tempo”. La direttiva EPBD2 fissa dei limiti che oggi possono apparire stringenti ma che nell’ottica del lungo periodo non potranno che sembrare i primi passi di una corsa molto più lunga. Perciò, quando abbiamo sviluppato la versione italiana di LEED ci siamo totalmente attenuti a quanto richiesto dalla direttiva europea.
Dal nostro punto di vista l’adozione della direttiva EPBD2 avrà un impatto tanto più forte quanto più si saprà fondere con i concetti propri della cultura e del mercato. Lo schema della triple bottom line lo spiega chiaramente: la sostenibilità è quell’area di sovrapposizione tra la sfera dell’ambiente (politiche di tutela), delle persone (cultura), e del mercato (profitto).

Il mondo delle professioni legate alla progettazione edilizia e architettonica è in trasformazione e la necessità/possibilità di operare sui mercati esteri non è più un fatto così raro. Cosa offre il sistema LEED e che risposta c’è stata finora da parte dei professionisti italiani?
Una breve storia legata a una esperienza vera risponde perfettamente alla domanda: durante un incontro con un professionista del settore che stava operando negli Emirati Arabi Uniti, di fronte alla domanda "quali sono le sue credenziali?" il professionista risponde "certificatore energetico per la regione XYZ, specialista XYZ", l’interlocutore risponde "ma lei è LEED AP?". 
Attualmente sono più di 110 i LEED AP presenti in Italia, moltissimi sono i LEED GA (Green Associate, primo step prima di poter fare l’esame AP), i progetti in corso di certificazione sono più di 80 e vi è un notevole interesse nei nostri programmi formativi e in generale su quello che è il sistema di certificazione LEED. Il professionista accreditato LEED (LEED AP) può indistintamente lavorare in Italia come all’estero, in un panorama che vede più di 40.000 edifici in corso di certificazione ciò può ritenersi un notevole vantaggio competitivo, sia che si operi a livello di project management sia che si operi a livello di consulenza o fornitura di servizi.
Non possiamo che essere molto soddisfatti, questa è l’evidenza che la scelta fatta di investire su LEED alcuni anni or sono si è rivelata vincente.

Che importanza attribuisce allo sviluppo di un’offerta formativa sui temi del Green Energy Audit?
Il Green Energy Audit è la base di partenza per poter lavorare sulla fetta del patrimonio edilizio più rilevante: gli edifici esistenti. La certificazione LEED per gli edifici esistenti (LEED Existing Building Operation & Maintenance) richiede proprio un Energy Audit come punto di partenza di qualsiasi considerazione, sia essa in ambito energetico sia di sostenibilità.