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Green Energy Audit, il nuovo standard per la sostenibilità degli edifici.
Intervista a Giuliano Dall’O’
di Diego Tavazzi
Biomassa: una risorsa da riscoprire di Carlo Pesso

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Biomassa: una risorsa da riscoprire
di Carlo Pesso

 

Trent’anni fa, nell’attraversare Pechino a notte fonda, il viaggiatore proveniente dai paesi opulenti era particolarmente colpito dall’uso parsimonioso di energia. I larghi viali della città erano illuminati da qualche scarna lampadina e le finestre che vi si affacciavano raramente lasciavano trasparire più di un bagliore tremolante. Cartelli propagandistici e i moderni cartelloni pubblicitari erano per lo più indistiguibili nel buio. Il traffico consisteva in qualche sporadica bicicletta e, più raramente ancora, da camion. Il viaggiatore superficiale riponeva questa visione nella comoda categoria di “nazione in via di sviluppo” se non si fosse inevitabilmente imbattuto in una speciale carovana dal lezzo inconfondibile. Ogni notte, ogni viale della città era percorso da lungo filare di autobotti, ognuna delle quali era trainata da un cavallo. I cortei di liquami si snodavano lentamente dal centro verso la periferia per scomparire nelle campagne al sopraggiungere dell’alba. Sembrava quasi che il buio fosse necessario per mascherare questi commerci maleodoranti. Più di un viaggiatore occidentale ha tratto da questa visione uno spunto per riconsiderare o perlomeno riflettere sul modo in cui le società avanzate utilizzano energia e materia di scarto, di come la cosiddetta modernizzazione abbia comportato, anche per la Cina, un allontanamento dalla sostenibilità ambientale e sociale (tra gli osservatori italiani, il più attento è stato Tiziano Terzani).
Nella prefazione al manuale Impianti a biomassa. Dal riscaldamento alla trigenerazione di Paola Caputo, Federico Butera, Professore del Politecnico di Milano, ci ricorda quanto l’attenzione alla materia rinnovabile, parzialmente evocata attraverso questa immagine di un passato recentissimo, fosse comune a tutte le culture fino alla scoperta dei combustibili fossili e al concomitante inizio della rivoluzione industriale. Solo l’enorme disponibilità di energia a basso costo ha fatto sì che progressivamente si trascurasse l’importanza di una risorsa che, fino ad allora, era stata l’unica sulla cui affidabilità si potesse contare. Infatti, mentre le energie del vento e dall’acqua erano, e sono, per loro natura capricciose e scostanti, i rifornimenti di energie da biomassa già presentavano caratteristiche di maggiore affidabilità. Questa caratteristica è valida ancora oggi. L’energia da biomassa è una fonte concentrata che può essere trasportata e ed è disponibile in qualsiasi momento. Perciò è la più preziosa e, per certi versi, la più diffusa delle fonti rinnovabili.

Oggi cogliere il potenziale offerto dalle biomasse implica l’abbandono definitivo di un'economia riciclona ma impantanata in una gestione medievale delle risorse, suggerita appunto dall’immagine di Pechino prima della modernizzazione. Implica anche il progressivo superamento di una idea di economia alimentata da fonti fossili (quand’anche fossero nucleari) che ha comportato una regressione delle fonti rinnovabili. Con il rinnovato dispiegarsi dell’energia da biomassa si approda a un'economia di innovazione e di gestione delle fonti rinnovabili in chiave di “miglioramento continuo” concetto prediletto da chi si preoccupa di qualità (ISO9000, ISO14000) e imperniata sull’efficienza energetica. Questa economia è, come vedremo, per sua natura diffusa sul territorio e più agilmente tesa alla realizzazione di una prosperità condivisibile e sostenibile (vedi Prosperità senza crescita, Economia per il pianeta reale di Tim Jackson).
Infatti, l’aver trascurato l’energia da biomassa non rende un suo utilizzo equiparabile a un ritorno al passato, ossia a una modalità di uso preindustriale dell’energia. Come molti hanno già notato e apprezzato finanche nel proprio ambito domestico con stufe a pellet e termocamini solo per citarne due esempi, l’innovazione tecnologica ha già consentito di sviluppare tecnologie e modalità di gestione delle fonti e della filiera molto più sofisticate di quelle esistenti agli albori della rivoluzione industriale. Il manuale Impianti a biomassa fa il punto sul insieme di questi progressi e di queste innovazioni e ci consente di acquisire una visione completa di un settore le cui articolazioni sono sorprendenti.

A incominciare dalle fonti che sono estremamente eterogenee e sono trattate nella prima parte del manuale. La biomassa infatti include residui forestali, legna da ardere, scarti di potature, culture dedicate che possono essere sia arboree sia erbacce, residui agricoli e agroindustriali, materiali di scarto dei cicli produttivi delle fibre tessili, del cibo e dei mobili, prodotti organici provenienti dall’attività biologica degli animali e dell’uomo, inclusi gas, reflui e frazioni organiche dei rifiuti. Ognuna costituisce un giacimento il cui potenziale è ancora largamente inespresso, tanto che la valutazione di questo potenziale è tuttora un tema dibattuto come testimonia la Seconda Conferenza Nazionale sulle Rinnovabili Termiche che si è appena tenuta a Roma il 19 e 20 aprile scorso. Oltre a questi dati complessivi, il lettore inesperto troverà i criteri di cui ha bisogno per definire il proprio progetto.
Alla varietà di fonti di biomassa corrisponde anche una altrettanto ricca dislocazione di queste fonti sul territorio. In pratica, ogni regione ogni provincia presenta caratteristiche diverse che possono alimentare diversi rami della filiera. Questo fa sì che l’attenzione allo sviluppo e allo sfruttamento delle energie da biomassa sposi bene un’attenzione allo sviluppo del territorio. In quest’ottica non vi è metro quadro di territorio che non possa essere considerato come una risorsa. Quel che è certo è che il nostro paese dispone di risorse molto considerevoli, e che già oggi molte famiglie, comunità territoriali e imprese sfruttano queste risorse. Paola Caputo descrive precisamente la ricchezza di questa filiera e intervista i principali protagonisti dell’avanzamento di questo settore in Italia.

La seconda parte del manuale è interamente dedicata alla rivisitazione delle tecnologie e modalità gestionali per l’ottimizzazione delle diverse biomasse esistenti sul territorio. A confronto le tecnologie disponibili per catturare energia direttamente dal sole, il solare fotovoltaico e il solare termico, ma anche quelle che trasformano l’energia del vento e dell’acqua appaiono molto più lineari.
In questa parte del manuale vengono passate in rassegna tutte le tecnologie esistenti correlandole alle rispettive fonti, individuandone i trattamenti possibili in base alle diverse caratteristiche chimico-fisiche in modo da condurre all’abbinamento ottimale tra produzione e domanda di energia dislocata sul territorio. Per esempio, a secondo dei trattamenti le biomasse possono presentarsi sotto forma di: fascine, tronchetti, cippato, pellet e becchetti. Le biomasse oleaginose generano oli vegetali, biodiesel zuccheri e alcoli (bioetanolo). A ognuna di queste forme corrispondono determinate tecnologie che vengono esaminate dettagliatamente nella terza parte del volume.

In questa terza parte le diverse tecnologie sono esaminate sulla base dei possibili impieghi della biomassa. Gli usi domestici che includono la cottura, la produzione di acqua calda sanitaria e la produzione di calore per il riscaldamento si realizzano con tecnologie quali la termo-cucina, il camino, il termocamino, la stufa, la termostufa, lo scalda-acqua e la caldaia. Un’attenzione particolare è dedicata al teleriscaldamento con il suo corollario di forni, caldaie e scambiatori e alla cogenerazione proprio a cause delle importanti implicazioni e vantaggi che la scelta di questa tecnologia può comportare in determinati contesti (forno a griglia o a letto fluido; cogenerazione di elettricità e generazione mediante ciclo Rankine; calore gassificazione e generazione mediante ciclo a gas, ORC, Motori Stirling). Infine, vengono esaminati gli impianti per la generazione di freddo che si basano sull’accoppiamento di generazione termica a macchine frigorifere ad assorbimento. Per ognuna delle tecnologie descritte vengono forniti elementi di calcolo e criteri di progettazione. Completa il volume una descrizione del quadro normativo che, nel contesto legislativo attuale, trova un'estensione utile e permanente nel sito nextville.it.
La pubblicazione di questo volume rappresenta per Edizioni Ambiente una presa di coscienza di quale sia l’importanza di questo settore dal punto di vista energetico e ambientale, ma soprattutto di come rappresenti una opportunità immediatamente percorribile di riconversione industriale del settore termomeccanico oltre che per una parte importante dell’agricoltura e del settore agro-forestale nazionale in direzione di una maggiore sostenibilità.