In questo numero

Obiettivi comuni di Marco Moro
Vento a favore. Intervista a Silvia Zamboni di Paola Fraschini
Conflitti ambientali. Intervista a Marica Di Pierri di Anna Satolli
Lo State of the World e il "metodo Maspeedy" di Diego Tavazzi
Una via d'uscita dal nucleare di Gunter Pauli

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Obiettivi comuni
di Marco Moro

Scrivendo dell’impasse – ma forse sarebbe meglio parlare di grave crisi – del modello europeo di società multietnica basata sul concetto di tolleranza, il filosofo Slavoj Žižek ha evidenziato come, a fronte del crescere di una multiforme xenofobia che si radica nelle società del vecchio continente (in quelle più avanzate come in quelle più arretrate), la via d’uscita debba passare per l’individuazione di una serie di obiettivi comuni su cui l’impegno di tutti possa convergere.
Obiettivi comuni a prescindere dalla cultura di origine, dalla confessione, dal credo politico, riferiti a un bacino di valori condivisi perché afferenti a un ambito problematico che tocca tutti in modo indifferenziato, ovvero, senza fare distinzioni di razza, religione o cultura. Dall’economia (si legga al proposito quanto sostiene Tim Jackson in Prosperità senza crescita) all’ecologia, secondo Žižek le battaglie in cui impegnarsi e lottare per un progetto positivo condiviso da tutti sono molte. Un’idea che può sembrare, tanto è sensata, addirittura banale, mentre sappiamo bene quanto non lo sia. Ma questo tema, già tracciato ad esempio in Moltitudine inarrestabile di Paul Hawken, riemerge in modo sistematico in tutte le più recenti novità del catalogo di Edizioni Ambiente.
In modo diretto, come nel libro-intervista Vento a favore, dove per la prima volta nello scenario politico nazionale si mettono a fuoco gli elementi di una possibile piattaforma comune di iniziativa sull’ambiente tra destra e sinistra. Tante volte abbiamo denunciato come politiche tipicamente di lungo periodo, come sono quelle sull’ambiente, soffrano gli effetti di una gestione tutta elettoralistica della gestione della cosa pubblica. Le politiche per il bene comune non possono essere palestra per l’interesse (o il disinteresse) di ministri, sottosegretari, governatori, sindaci e assessori che gettano regolarmente nel cestino quanto fatto dai loro predecessori. Il libro curato da Silvia Zamboni e imperniato sulla doppia intervista a Edo Ronchi e a Pietro Colucci ha il merito di porre dei confini precisi a un ambito di problemi che non posso essere affrontati sulla base di visioni a breve termine, parziali, improvvisate … o inesistenti.

La dimensione del tema posto da Žižek (e ovviamente non solo da lui) emerge però con maggiore definizione se si sfoglia un libro come Conflitti ambientali, un rapporto che sarà presentato in occasione di Terra futura a Firenze e che traccia un quadro dei conflitti che divampano su questioni di gestione e possesso delle risorse ambientali. L’ambiente - non è una novità - è all’origine di guerre, rivolte, situazioni di instabilità sociale e politica. Ciò può far apparire particolarmente difficoltoso, quando non improbabile, un rovesciamento di ruolo, che veda appunto nell’ambiente un riferimento attorno a cui costruire una nuova idea di convivenza tra popoli e culture. Ma che questo sia possibile lo dimostrano molte delle storie raccontate nel rapporto State of the World 2011, che quest’anno è dedicato ai temi del cibo e del sistema agroalimentare. Storie di un diverso rapporto con le risorse che disegnano modelli di ricostruzione sociale anche nelle aree più instabili del pianeta.
Infine, sempre a Terrafutura, verrà presentato in anteprima il volume che costituisce una solida e dettagliata risposta all’idea lanciata dal filosofo sloveno: Futuro Sostenibile, lo studio del Wuppertal Institut, curato nell’edizione italiana da Wolfgang Sachs e Marco Morosini e che in Germania ha venduto decine di migliaia di copie. “Le risposte sociali alle crisi in Europa” è il sottotitolo del libro, e nelle circa cinquecento pagine di questa poderoso lavoro l’ecologia come piattaforma per una ricomposizione e per un rilancio delle società europee si presenta come realtà operante e come preciso programma di lavoro. Anche e soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra “noi” e gli altri, tra noi e il mondo che troppo di frequente vogliamo vedere solo quale fonte di “complicazioni indesiderate” come i fenomeni migratori.
Prima di andare a Firenze non perdete il Salone del libro a Torino, ci sono altre novità che vi aspettano e numerosi eventi di Edizioni Ambiente e VerdeNero.