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In questo numero:

Miseria e nobiltà di Marco Moro
Eating Planet 2012. Intervista a Luca Ruini di Anna Satolli
Economia dell'abbastanza. Videointervista a Diane Coyle di Carlo Pesso
State of the World 2012 a Rio+20 di Paola Fraschini
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Miseria e nobiltà
di Marco Moro


In questa sede parliamo sempre di libri, più raramente di editoria ma in questo post-Salone del Libro di Torino vorremmo segnalare anche ai nostri lettori l’iniziativa delle decine di editori indipendenti – tra cui Edizioni Ambiente – che stanno provando a mettere in discussione i meccanismi con cui i grandi gruppi editoriali strangolano gli spazi di mercato per i piccoli e medi. Chi ha in mano contemporaneamente le leve della produzione, della distribuzione e della vendita (tanto per cambiare, l’ennesima anomalia italiana) oltre a invadere gli spazi sta imponendo regole a cui l’editoria indipendente non può reggere. Si dice spesso che il problema in Italia è il numero assolutamente eccessivo di novità  pubblicate, che non possono quindi pretendere di trovare il giusto spazio e l’adeguata visibilità in libreria: ma se la stragrande maggioranza di queste novità è immessa sul mercato dai 4-5 principali player del settore, e questi stessi player controllano la distribuzione e a volte hanno pure i punti vendita… pensare male è doveroso. In un paese dove la concorrenza è sempre imperfetta, dove prosperano tuttora monopoli, duopoli e cartelli di tutti i tipi, quello dell’editoria libraria è ancora oggi un settore dove riescono a sopravvivere una pluralità di voci, unica garanzia per il lettore di avere a disposizione un’offerta realmente ampia e ricca di diversità. Visitando ieri l’inaugurazione di una libreria abbiamo trovato una sparuta copia di State of the World 2012 inserita nello scaffale “Geologia”. Questo accade quando il libro è gestito come se si trattasse di patate, quando si pretende che lo scaffale della libreria debba rendere come se esponesse una merce qualsiasi. Cosa che il libro non è. Non ancora almeno.  
  

Tornando ai libri, a volte l’incipit riesce a dischiudere al lettore l’intero mondo di idee e sensibilità contenuto nelle pagine successive. “A settembre 2007 mia sorella mi telefonò per chiedermi se avesse dovuto chiudere il proprio conto corrente e mettere i propri risparmi altrove e, in questo caso, dove sarebbero stati al sicuro. Era cliente della Northern Rock…”. Sono le prime righe di Economia dell’abbastanza, il volume di Diane Coyle che arriva nelle librerie la prossima settimana (assieme all’autrice, che sarà al Festival dell’Economia di Trento, sabato 2 giugno) ed è già acquistabile dal nostro sito. Coyle è un’economista indipendente, una freelance economist, come recita la sua scheda biografica su wikipedia. Non deve attenersi alla policy di alcuna grande istituzione del mondo economico, finanziario o accademico e forse proprio per questo riesce a intessere un rapporto così lucido con la realtà, con quella realtà che qualche anno fa le piombò in casa attraverso la telefonata della sorella che - pur potendosi avvalere di una consulenza non esattamente alla portata di tutti - non ne ascoltò i consigli e ritirò i risparmi dalla banca, poi nazionalizzata. Ma ciò che era ragionevole solo pochi anni fa lo è ancora? C’è ancora qualcosa di stabile quando si profila la possibilità concreta il prossimo failed state non sia nel Corno d’Africa ma in Europa?
Anche per l’economista britannica è il sommarsi delle crisi a rendere obsoleto tutto l’armamentario delle risposte convenzionali con cui fino a oggi è stato tenuto in vita il sistema formato dalle istituzioni politiche ed economiche. Ci vuole altro, e questo è anche il fondamentale richiamo contenuto in State of the World 2012, che in preparazione dell’appuntamento di Rio+20 definisce l’agenda dei temi da affrontare per fare sì che il summit sia realmente il momento di avvio di una seconda e più concreta svolta nelle politiche globali verso la sostenibilità.
Il lavoro dei ricercatori del Worldwatch Institute si pone ancora una volta all’avanguardia nell’individuare e definire i processi (e le relative forme di attuazione e di governo) la cui attivazione è oggi resa più urgente dall’interagire dei fenomeni di crisi ambientale, economica, sociale e politica. Per avere un primo assaggio dell’idea di prosperità sostenibile sviluppata nel libro e per misurare “in diretta” le reazioni della politica, per avere - in sostanza - un’anteprima di ciò che potrebbe succedere a Rio, invitiamo alla presentazione del volume che si terrà a Milano, martedì 29 maggio, con Michael Renner, senior researcher dell’istituto di Washington DC, con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini e con Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico di WWF Italia.