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Fonti rinnovabili di Paola Fraschini
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Fonti rinnovabili
Intervista alla redazione di Nextville
di Paola Fraschini

In questo articolo parliamo di:

Fonti rinnovabili
Autorizzazioni, connessioni, incentivi e fiscalità della produzione elettrica
a cura di Anna Bruno, Redazione di Nextville

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Nel corso del 2012 abbiamo assistito a un notevole cambiamento di scenario nel campo delle energie rinnovabili. Proprio nel cuore della crisi economica sono intervenuti tagli sempre più consistenti all’incentivazione del fotovoltaico e non solo. Per accompagnare le scelte operative e districarsi tra norme in continua evoluzione e procedure da seguire scrupolosamente, i nostri esperti del sito Nextville.it, punto di riferimento per gli operatori del settore, hanno curato il Vademecum 2013. Fonti rinnovabili. Un prezioso ausilio per addentrarsi nella complessità dei sistemi autorizzativi, delle procedure per la connessione alla rete, dell’acceso agli incentivi, della fiscalità.

La mole di norme nazionali e regionali, di regolamenti applicativi, di informative dell’AEEG, del GSE e dell’Agenzia delle Entrate è talmente vasta che quest’anno il Vademecum si è fatto in due: un volume dedicato agli obblighi normativi e all’incentivazione degli impianti IAFR e un secondo manuale dedicato agli incentivi alle rinnovabili termiche e all’efficienza energetica. Come avete strutturato tale vasta materia nel primo Vademecum e a chi è rivolto in particolare?
È stata proprio la complessità normativa e procedurale del settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica a “costringerci” a realizzare due volumi separati. Questo primo Vademecum, interamente dedicato alle fonti rinnovabili elettriche, è stato strutturato in modo da fornire al lettore un quadro quanto più completo dell’attuale situazione. La prima parte del libro si occupa degli iter preliminari alla realizzazione dell’impianto: le regole nazionali per l’autorizzazione, le procedure di connessione alla rete e di apertura dell’Officina elettrica. La seconda parte, invece, affronta la questione degli incentivi: non soltanto il Quinto Conto energia per il fotovoltaico ma anche le tariffe 2013-2015 e le regole per le altre fonti rinnovabili elettriche, introdotte dal Dm 6 luglio 2012. Questa seconda parte, inoltre, è arricchita da una ampia sezione sulla fiscalità della produzione elettrica da rinnovabili, che nel corso del tempo ha acquisito una importanza crescente nel valutare la convenienza economica dell’investimento.
Per ciò che riguarda il target a cui si rivolge il nostro Vademecum, possiamo tranquillamente dire che si tratta dello stesso ampio bacino di professionisti che quotidianamente si affida al portale Nextville.it: avvocati, ingegneri, consulenti energetici, energy manager, tecnici ma anche studenti o magari semplici cittadini interessati a realizzare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione.

Gli incentivi per il fotovoltaico previsti dal Quinto Conto energia si stanno velocemente esaurendo. Quali prospettive di mercato potrà avere il fotovoltaico senza l’aiuto dato dall’incentivo?
Fin dall’inizio si sapeva che questo Quinto Conto energia non avrebbe avuto vita lunga. Ma nonostante un innegabile rallentamento, non si può dire che le installazioni nel corso del 2012 si siano fermate, anzi. Approfittando anche del costo ormai stabilmente basso della tecnologia, un numero elevato di persone ha iniziato a installare gli impianti al di fuori della pura logica dell’incentivo, grazie alla doppia possibilità offerta dallo Scambio sul posto e dalla detrazione del 50% per ristrutturazioni e risparmio energetico, applicata al fotovoltaico. Purtroppo, però, in assenza di una definitiva pronuncia dell’Agenzia delle Entrate permangono ancora alcuni dubbi sull’effettiva possibilità per gli impianti fotovoltaici installati su edifici di rientrare a pieno titolo tra gli interventi agevolati con il meccanismo della detrazione fiscale.

E come si prospetta questo 2013 per le altre fonti rinnovabili elettriche, come l’eolico e le biomasse?
Il Decreto del 6 luglio 2012 ha rivisto al ribasso le nuove tariffe – vigenti dal 1° gennaio 2013 – per le altre fonti, complicando altresì le procedure di accesso all’incentivo attraverso l’introduzione di registri, aste al ribasso e contingenti massimi di costo annuo. Nel decreto però non mancano alcuni aspetti positivi: ad esempio vengono facilitati tutti gli impianti di piccola e media taglia, come il mini eolico, in mini idro e tutto il comparto delle biomasse e del biogas. E proprio le biomasse e il biogas, specie se ottenuti da sottoprodotti agricoli e zootecnici, sono tra le fonti più generosamente incentivate dal decreto, grazie anche alla possibilità di cumulare la tariffa base con diversi premi aggiuntivi per l’uso cogenerativo, il recupero dell’azoto e l’impiego di biomasse da filiera corta. Insomma, nonostante tutto il nuovo carico procedurale addossato agli operatori, va detto che con chiarezza che nel nostro paese è ancora possibile investire in nuovi impianti a fonti rinnovabili.   

Qualche augurio per il 2013?
In primo luogo, possiamo augurarci per quest’anno una progressiva semplificazione del quadro normativo che regola il settore. Sarebbe infatti auspicabile arrivare a una risistemazione organica delle troppe regole esistenti all’interno di un “Testo unico delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica”, in maniera analoga a quanto avvenuto ad esempio nel 2006 con il “Codice dell’ambiente”.
Un altro augurio per il 2013 è che la SEN (Strategia Energetica Nazionale) elaborata troppo frettolosamente alla fine dello scorso anno, possa essere migliorata e implementata in modo da diventare un vero e proprio Piano energetico nazionale di riferimento. Molti, infatti, sono i difetti della SEN, non solo per l’orizzonte temporale assai ristretto (non oltre il 2020) ma anche per l’eccessiva enfasi posta sulle fonti fossili a discapito dell’immenso giacimento energetico nazionale costituito dalle rinnovabili e dall’efficienza energetica.