testata logo EDA
In questo numero:

Acqua, un sapere da rifondare di Marco Moro
L'acqua che mangiamo di Paola Fraschini
Scegliere il futuro di Diego Tavazzi
Parola di libraio di Edoardo Caizzi
Iscriviti
Contatti
Acqua, un sapere da rifondare
di Marco Moro


L’acqua che mangiamo, novità che esce in coincidenza con il World Water Day 2013, detiene un primato, tra i nostri libri: quello delle prefazioni. È un record che condivide con Prosperità senza crescita di Tim Jackson e già questo del tutto gratuito apparentamento può far presagire qualcosa. Il libro di Jackson, infatti, si è dimostrato essere un libro di svolta nel dibattito sull’economia, non a caso tradotto in 15 lingue.
Se Prosperità senza crescita era aperto da un numero inusuale di endorsement da parte dei più importanti pensatori nel campo del rapporto tra economia e ambiente, il lavoro curato dalle due giovani ricercatrici del King’s College di Londra, Marta Antonelli e Francesca Greco, è presentato dalle maggiori istituzioni internazionali che operano sulle tematiche dell’acqua, UNESCO e FAO, dal programma delle Nazioni Unite sull’Acqua (UN WWAP), dall’Istituto Nazionale di Agraria, dal progetto europeo di ricerca WASSERMed e, in un’edizione speciale per il 22 marzo, da BCFN.
Il motivo di tanta attenzione è lo stesso citato per Jackson: L’acqua che mangiamo è un libro di svolta, in cui le curatrici hanno saputo far convergere i contributi di chi, come Tony Allan e Arjen Hoekstra, ha letteralmente rifondato il dibattito su questo tema cruciale a livello internazionale, collocando il loro contributo nel contesto di una ampia analisi interdisciplinare della situazione nazionale.
Introducendo di concetti di acqua virtuale e di impronta idrica, il volume compie quindi un’operazione fondamentale di aggiornamento della conoscenza del nostro rapporto con una risorsa vitale che, come dimostrato dalla mobilitazione per l’acqua pubblica del 2011, è presente nell’interesse della collettività.
Il diritto all’acqua, così come il risparmio e la tutela della risorsa non sono certo aspetti secondari, ma fino a oggi è passato largamente inosservato ciò che rappresenta la maggiore voce di consumo d’acqua al mondo, ossia il cibo e la sua produzione.
Acqua e cibo: uno scenario che nel volume viene affrontato da economisti, antropologi, esperti di sostenibilità, di agricoltura, di politica, di politica e cultura del cibo, di cambiamento climatico, di ingegneria idraulica, ingegneria dell’ambiente e del territorio ecc., e con un contributo importante da parte di aziende che hanno iniziato ad affrontare tale tematica rispetto alle proprie filiere produttive.
Per l’Italia, lo stato dell’arte in materia di acqua è in questo libro e da questo libro emerge tutta l’urgenza di agire su molti piani per porre mano a un’emergenza tra le più difficili da “visualizzare” nel quotidiano. Tra i tanti aspetti, come sottolineano Francesca Greco e Marta Antonelli nell’intervista che ci hanno rilasciato, quello della formazione: “A quando una cattedra di Politiche Idriche nelle nostre Università?”.