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In questo numero:

Abbiamo bisogno di storie? di Marco Moro
Lo sviluppo entro i limiti di Diego Tavazzi
Blue economy 2.0 di Paola Fraschini
Perché in Italia no? di Diego Tavazzi
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Abbiamo bisogno di storie?
di Marco Moro


“Abbiamo bisogno di una storia, di una narrazione avvincente. Forse dovremmo chiedere aiuto agli scienziati del comportamento o ai neuroscienziati.” La constatazione che fa Anders Wijkman, parlando della necessità di “smuovere le persone” nell’intervista che ci ha rilasciato in occasione dell’uscita di Natura in bancarotta, è del tutto condivisibile. Ma è nello stesso tempo desolante, soprattutto perché il libro che Wijkman ha scritto a quattro mani con Johan Rockström è il risultato di uno sforzo ambizioso, che è in definitiva proprio quello di aiutarci a stabilire una semplice connessione: crisi ambientale = risultato del nostro modo di produrre e consumare. E lo fa con una chiarezza e capacità di sintesi esemplare. Non basta? C’è davvero bisogno ancora, e nonostante tutti questi sforzi, di “narrazioni avvincenti”?
Natura in bancarotta si inscrive della lunga linea di ricerca e divulgazione tracciata dai rapporti al Club di Roma offrendo un confronto serrato fra scienza ed economia, dove la politica si muove in background, incapace di svolgere un ruolo adeguato. Alla descrizione dei nove planetary boundaries verso cui ci stiamo avvicinando, o che abbiamo già largamente oltrepassato (inducendo cambiamenti irreversibili) si affiancano l’analisi delle cause e l’identificazione delle risposte necessarie. Tra queste, molte sono contenute in libri come Blue Economy di Gunter Pauli o Prosperità senza crescita di Tim Jackson, tanto che in qualche passaggio il libro sembra un dialogo a distanza tra gli autori dei nostri libri recenti di maggior successo a confermare, e non è poco, la coerenza della nostra linea editoriale.
Come è nella tradizione dei Rapporti al Club di Roma, Natura in bancarotta non fa sconti, non si fa cogliere dalla tentazione di attenuare la gravità della situazione – risultato condiviso tanto dall’analisi di carattere scientifico quanto da quella di ordine economico e politico – con conclusioni rassicuranti. Se segnali positivi ci sono, manca comunque molto di ciò che servirebbe per invertire o rallentare i trend raffigurati nell’ormai celebre “diagramma di Rockström”.

Si muove in piena coerenza con queste analisi un altro volume appena uscito, Ambiente in Europa, curato per Legambiente da Duccio Bianchi e Roberto Della Seta, che ha il pregio di contestualizzare molti di questi scenari anche su un piano nazionale ed europeo. Tra i tanti temi analizzati, in un’ottica legata anche alla prossima scadenza elettorale europea, quello della rappresentanza politica “green”, un “nano politico” in Italia, un soggetto già solido o in crescita altrove. Una dato che accentua il paradosso di un’Italia in gran parte “green a sua insaputa” che emerge dalle analisi della seconda parte del volume, focalizzata sul confronto (l’eterno confronto) tra il nostro paese e la Germania. Un 4 a 3 “a nostra insaputa”? Per capirlo, bisogna leggere il libro.
Niente storie, sorry. Niente narrazioni per questa volta. E niente favole, nonostante i nani. Ma molta sostanza per lettori che non vogliono “farsela raccontare”. Storytelling…va così tanto oggi in ambito pubblicitario. Volete storie? C’è tanta gente che non vede l’ora di raccontarvele. Noi no.