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Efficienza energetica, in arrivo opportunità per imprese e cittadini di Francesco Petrucci
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Efficienza energetica, in arrivo opportunità per imprese e cittadini
di Francesco Petrucci

In questo articolo parliamo di:
Green Energy Audit
Manuale operativo per la diagnosi energetica e ambientale degli edifici
Giuliano Dall'O'
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Con l’approvazione il 4 luglio 2014 del decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2012/27/Ue sull’efficienza energetica si aprono formidabili opportunità per imprese, amministrazioni pubbliche e cittadini, anche se molto dipenderà dalla volontà di Governo e Autorità incaricate di emanare i molti decreti attuativi che si accompagnano al provvedimento.
Il decreto legislativo una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale sarà pienamente in vigore, portando in Italia le norme europee sull’efficienza energetica che dovrebbero dare una mano a realizzare gli ambiziosi obiettivi europei “20-20-20”. Perché se è vero che il 20% di energia da fonti rinnovabili è obiettivo raggiunto e superato quasi ovunque a livello europeo, così come significativi passi in avanti si hanno in materia di riduzione del 20% dei gas a effetto serra, gli sforzi dell'Unione europea in materia di riduzione del consumo di energia si sono rivelati finora piuttosto scarsi.
L’Italia arriva con un po’ di ritardo nel recepimento della direttiva europea (il termine è scaduto lo scorso 5 giugno 2014) e tra mille discussioni sull’effettiva efficacia e attuabilità delle disposizioni.
Attraverso un’azione di sistema che si muove su diversi fronti – imprese, pubblica amministrazione, cittadini – il decreto legislativo, in coerenza con quanto disposto dalla direttiva europea, spinge per la riduzione dei consumi, un uso più consapevole delle risorse energetiche, la riqualificazione energetica degli immobili (con lo Stato a dare il buon esempio), l’efficientamento dei processi produttivi.
Prima di tutto però urge un nuovo Piano nazionale dell’efficienza energetica; quello del 2011 è evidentemente obsoleto e l’Enea ha steso quello 2014 dopo una consultazione pubblica che si è chiusa il 18 giugno 2014. Il 10 luglio è stata acquisita l'intesa della Conferenza Stato-Regioni sul Piano. A questo punto si attende solo il via libera definitivo dei Ministri. Siamo comunque in ritardo dato che la direttiva impone l’invio del Piano all’Unione europea entro il 30 aprile 2014, con upgrade ogni 3 anni.
Le nuove regole sull’efficienza energetica finalmente approvate anche in Italia sono destinate ad avere effetti diretti sulle imprese, sull’amministrazione pubblica e sui cittadini. Tutto è affidato come accennato, a numerosi successivi decreti attuativi e all’azione di organismi come l’Enea cui sono assegnati, forse fin troppi compiti.
La strada è aperta, il tempo ci dirà se le istituzioni e il “sistema Paese” la vogliono percorrere. Vediamo nel dettaglio alcune norme per imprese, P.a. e cittadini.
Le grandi imprese e tutte le imprese “energivore” (quelle che consumano molta energia) entro il 5 dicembre 2015 e poi ogni 4 anni hanno l’obbligo di effettuare una diagnosi energetica dei loro siti produttivi, effettuata da esperti qualificati. La parte operativa-applicativa di queste disposizioni è affidata all’Enea che è anche l’Autorità incaricata dei controlli. Le imprese che, pur essendovi tenute, non fanno la diagnosi energetica sono sanzionate fino a 40.000 euro.
Le diagnosi energetiche sono tenute dalle Esco (Energy Service Company), da esperti in gestione dell’energia o da auditor energetici. Ad Accredia il decreto legislativo affida il compito tecnico di ridefinire le regole di certificazione e accreditamento di questi soggetti.
Le piccole e medie imprese non hanno un obbligo di diagnosi energetica, ma sono spinte a farla da un sistema di incentivi che saranno disposti con un bando del Ministero dello sviluppo da emanarsi entro fine 2014.
Sempre all’Enea il compito di varare programmi informativi e formativi per fare capire alle Pmi l’importanza della diagnosi energetica e aiutarle a effettuarla.
Tra le norme più importanti del decreto legislativo c'è l’obbligo per le amministrazioni statali di riqualificare energeticamente almeno il 3% degli immobili posseduti.
Entro il 30 novembre di ogni anno i Ministeri competenti stendono il piano annuale degli immobili da riqualificare.
Le amministrazioni potranno adempiere ai loro obblighi favorendo il ricorso al finanziamento tramite terzi, rivolgendosi a una Esco o attraverso un contratto di rendimento energetico (EPC) del quale sono stati riscritti i contenuti.
Il decreto legislativo mette sul piatto anche risorse economiche per aiutare le amministrazioni pubbliche a raggiungere questi obblighi annuali.
L’obbligo non riguarda gli immobili regionali, ma alcune Regioni si sono mosse autonomamente nella direzione indicata dall’Europa, come l’Emilia Romagna con la Lr 27 giugno 2014, n. 7.
Anche quando acquista o prende in affitto immobili, la pubblica amministrazione deve tenere conto dei requisiti energetici degli edifici.
Indispensabile per riqualificare gli immobili pubblici fare preliminarmente un’adeguata diagnosi energetica degli edifici, come aiuta a fare Green Energy Audit il manuale operativo per la diagnosi energetica e ambientale degli edifici curato da Giuliano Dall’Ò.
Una grande novità in arrivo per i cittadini (e per le imprese) è quella sulla “bolletta trasparente”. I gestori che forniscono energia elettrica e gas dovranno fatturare, per quanto possibile, sul consumato e non più sul presunto. In questo senso grande spazio all’autolettura del consumatore e all’installazione di contatori “intelligenti” che possano informare correttamente il consumatore sui suoi consumi e il fornitore di energia su quanto fatturare. Anche le fatture dovranno essere ancora più chiare e precise e i clienti dovranno potere accedere in modo semplice ai dati sui loro consumi, anche “storici”, primariamente attraverso i siti web dei fornitori di energia.
Un cittadino pienamente informato è, queste le intenzioni del Legislatore, un consumatore che risparmia energia aiutando l’ambiente.