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La luce (verde) in fondo al tunnel a cura di Diego Tavazzi
Ladri di rifiuti di Antonio Pergolizzi
Acqua e intelligenza, un connubio indispensabile a cura di Diego Tavazzi
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Acqua e intelligenza, un connubio indispensabile
Intervista a Laura Bettini
a cura di Diego Tavazzi

In questo articolo parliamo di:
L'acqua intelligente
Una gestione sostenibile ed economica è possibile

di Laura Bettini
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Partiamo dal titolo di questa intervista: quello tra l’acqua e l’intelligenza è un connubio indispensabile e sempre più necessario. È vero infatti che l’acqua non ci manca, e che quella che abbiamo è spesso di ottima qualità. Ma non possiamo pensare che la situazione attuale, caratterizzata da sprechi assurdi, possa perdurare all’infinito. Le misure per correggere la rotta ci sono, e in alcuni casi sono già state implementate con successo. Abbiamo intervistato Laura Bettini, giornalista di Radio24, che ha scritto un tascabile in cui spiega perché e come si può usare meglio l’acqua in città e non solo.

All’inizio del tuo libro scrivi, parafrasando W. Somerset Maugham, che lo spreco d’acqua è la “più raffinata sregolatezza che ci possiamo concedere”. Ma davvero possiamo concedercela? È vero che non siamo nelle condizioni di San Paolo o della California meridionali, stremati da anni di siccità feroce, ma possiamo continuare a fare come se nulla fosse?
No, certamente non possiamo permetterci troppa “sregolatezza”, al contrario dobbiamo metterci molto più “genio” nella gestione delle acque non solo dove c’è la siccità, ma in tutto il mondo. L’acqua “buona” non è una risorsa rinnovabile all’infinito: prima di tutto dobbiamo proteggerla dall’inquinamento e comunque dobbiamo prelevarne il necessario, monitorarne la distribuzione e i consumi, farla pagare il giusto, raccoglierla e depurarla dopo l’uso. Possibilmente dobbiamo anche reimpiegarla così da limitare i prelievi dalle falde pregiate. Le tecnologie per farlo ci sono e le più efficaci (come i sistemi di misurazione dei consumi o delle perdite) sono ormai ampiamente testate. È su questi punti che è necessario l’intervento del legislatore, affinché non solo consenta agli operatori di innovare ma sproni l’introduzione di smart water networks sul tutto il territorio nazionale.

I cambiamenti climatici causati dal riscaldamento globale impattano prima di tutto sul ciclo dell’acqua. Ce n’è consapevolezza? E cosa si sta facendo nel nostro paese per prepararsi a gestire situazioni sempre più polarizzate?
Io credo purtroppo che la consapevolezza sia poca nei cittadini e solo poca di più negli amministratori. Nonostante le sempre più frequenti avvisaglie dei cambiamenti in atto, solo due comuni italiani hanno cominciato a lavorare su piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Ancona ha iniziato anni fa grazie a un progetto finanziato dal programma europeo Life+. Bologna è partita più di recente ma con grande impeto. Entrambe lavorano sul tema delle acque perché è lì che ci colpiranno (in prima battuta) i cambiamenti climatici. Nelle Marche la preoccupazione è l’innalzamento del livello del mare, nel capoluogo emiliano, per quanto suoni strano, la possibile futura scarsità di acqua.
Senza voler costringere nessuno alla lungimiranza di questi due comuni, credo che tutti gli amministratori, a tutti i livelli, perfino di condominio, debbano lavorare seriamente a prevenire e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Nel nostro paese finora si è parlato molto ma agito poco, le città sono sempre più cementificate e le campagne sempre più abbandonate col risultato che siamo vulnerabili su tutti i fronti. In questo settore poco importa se la rivoluzione parte “dall’alto” o “dal basso”: l’importante è che parta immantinente!

Tra quelle che hai visto, quali sono le tecnologie più promettenti per ridurre sprechi e migliorare l’efficienza nell’utilizzo dell’acqua nelle smart city?
Da non addetta ai lavori sono rimasta molto colpita da quanto si possa ottenere anche da un “semplice” contatore intelligente (smart water meter): più accuratezza e affidabilità nella misurazione dei consumi e fatturazione basata sul consumo effettivo sono i vantaggi più evidenti. Ma non sono certo gli unici: i misuratori intelligenti aiutano i gestori a determinare meglio i bilanci fisici di rete, ad avere maggior efficienza di distribuzione e di conseguenza a ridurre gli sprechi sulla rete.
Ci sono grandi progetti e sperimentazioni interessanti in corso in tutto il paese e nel libro se ne tratteggiano diverse. Qui mi piace ricordarne una più piccola ma già conclusa e assai dimostrativa di quanto si può già fare: al depuratore di Nosedo, che tratta le acque reflue di mezza Milano, gli edifici in loco sono riscaldati col calore ricavato dal trattamento delle acque stesse che, una volta depurate, sono utilizzate in agricoltura.