Come si è detto, negli ultimi decenni, si sono moltiplicate le proposte per correggere le distorsioni di questo modello. Economia innovatrice raccoglie e sintetizza le varie indicazioni (economia dello stato stazionario, economia ecologica, bioeconomia, blue economy) e le reinterpreta al fine di innovare davvero l’economia. Il testo è suddiviso in due parti. Nella prima vengono presentate quattro grandi questioni attinenti alla conversione ecologica dell’economia, trasformazione da attuare attraverso la circolarità dei flussi. Innanzitutto, la necessità della circolarità sistemica, che dia forma all’economia “reale”, alla finanza e al mercato del lavoro. Vengono poi analizzati i rapporti tra ecologia e lavoro, nella consapevolezza che occorre ridurre le quantità di energia e materia impiegate per produrre beni migliorando nel contempo la qualità del lavoro. La terza questione ha a che fare con gli strumenti che servono per creare un’industria capace di implementare processi puliti e rispettosi dei limiti della biosfera. Infine, viene analizzato il ruolo dell’economia pubblica, unico soggetto in grado di investire con una prospettiva a lungo termine e di redistribuire la ricchezza e lavoro per il benessere collettivo.
Questi temi vengono ripresi nella seconda parte del volume, in cui vengono raccolti i contributi di alcuni dei protagonisti del dibattito internazionale. Gianfranco Bologna presenta in un quadro aggiornato le grandi questioni della sostenibilità. Robert Costanza si concentra sulla necessità di un’economia ecologica, evidenziando i limiti dei sistemi di misura della ricchezza tradizionali come il Pil. Mariana Mazzucato approfondisce il ruolo delle istituzioni statali nell’innovazione, specie dal punto di vista ecologico. Gianni Silvestrini dà conto delle trasformazioni tecnologiche che possono contribuire alla trasformazione ecologica dell’economia, in particolare Led, auto elettriche e sistemi di efficientamento degli edifici. Pavan Sukhdev si domanda se le corporation attuali sono in grado di gestire l’economia di domani. La risposta è, come si può immaginare, negativa. Se intendono farlo, le grandi aziende devono puntare sulla trasparenza, incorporare le proprie esternalità dando loro un prezzo adeguato e produrre capitale sociale senza saccheggiare il capitale naturale. Infine, Andrea Vecci racconta le storie di alcuni protagonisti della trasformazione ecologica nel nostro paese. In tutti i casi, l’innovazione tecnologica e dei processi si intrecciano con un’attenzione per il territorio e con la valorizzazione del capitale umano. Insomma, anche nel nostro paese c’è chi sta già facendo un’economia davvero innovatrice.