La situazione è di tale degrado che, riferendosi al discorso politico, si parla oggi di “post-verità”, ovvero ciò che un tempo si sarebbe detta menzogna, politica delle balle. E la capacità delle persone di digerire anche le più grosse ha avuto diverse e clamorose dimostrazioni recenti, con impressionanti matrici in comune.
Nella nostra attività di produttori di antidoti alla resistenza ai fatti (con il sospetto sempre più forte che forse ci vorrebbe qualcosa di più incisivo di un libro… forse un libro pesantemente rilegato) per il prossimo anno ci ripromettiamo perciò di immettere sul mercato diversi nuovi “rimedi”.
Innanzitutto un Tim Jackson i cui principi attivi, nella nuova edizione di Prosperità senza crescita, sono stati ulteriormente potenziati e aggiornati. Un “farmaco” che nel frattempo, dalla prima edizione del 2011, è stato tradotto in 15 lingue.
E per diverse lingue sono già stati venduti i diritti di traduzione di The Doughnut Economics, della combattiva Kate Raworth, “una tra i dieci più influenti tweeters in materia di economia”, come l’ha definita The Guardian. Per avere anche questa medicina sul mercato italiano, ci siamo noi di Edizioni Ambiente. Farmaco disponibile dalla prossima primavera.
Grazie a Ezio Manzini, autorità a livello mondiale nel campo del design per l’innovazione sociale, proporremo anche la traduzione italiana di Design when everybody design, medicinale di automedicazione sintetizzato negli Usa nei laboratori del MIT Press.
Nello scaffale della nostra farmacia editoriale questi volumi andranno a fare compagnia a molti altri rimedi di grande efficacia contro le malattie di stagione: 2°C di Gianni Silvestrini, Economia Innovatrice (un potente cocktail di idee su come cambiare l’economia), Che cos’è l’economia circolare di Emanuele Bompan, assieme a volumi più datati ma tuttora attuali, come Un’altra Europa (con scritti di Joseph Stiglitz, Jean Paul Fitoussi e molti altri) o Futuro Sostenibile di Wolfgang Sachs e Marco Morosini.
Torniamo infine alla resistenza ai fatti e al suo attuale campione, Donald Trump. Come ha commentato per noi Gianni Silvestrini, il nuovo inquilino della Casa Bianca farà certamente dei danni, tutti quelli in suo potere, ma non riuscirà a fermare un “treno del cambiamento” che si è ormai messo in moto. Tant’è che durante un recentissimo forum internazionale, uno tra gli speaker ha definito l’elezione di Trump addirittura come una massive opportunity per la realizzazione degli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi sul clima. E lo sarà per una reazione i cui sintomi sono già presenti.
Ma dato che la prudenza non è mai troppa e la resistenza ai fatti si trasmette facilmente, è consigliabile fare il pieno di antidoti.