Materia Rinnovabile
Rivista internazionale sulla bioeconomia e l'economia circolare
Purtroppo lei non è il primo straniero a sottolinearmi questa pessima abitudine di casa nostra. Ma passiamo alla sua affermazione secondo la quale oggi l’inquinamento indoor è superiore a quello outdoor a causa delle polveri sottili e di altri inquinanti che vengono liberati, per esempio, da moquette, carte da parati, stampanti laser.
“Si tratta di materiali e beni che non sono pensati per essere impiegati in ambienti chiusi. Inoltre, per isolarli termicamente, oggi si costruiscono edifici sigillati che contribuiscono ad aumentare la concentrazione degli inquinanti indoor: un classico esempio di cose sbagliate fatte perversamente alla perfezione. In Germania il 40% delle case è affetto da muffe, col risultato che si diffondono i casi di asma infantile. Senza contare i danni da esposizione alle polveri sottili e agli idrocarburi policiclici aromatici liberati nell’aria, per esempio, da tappeti e moquette. È mai credibile che basti esporre all’aria per 24 ore un materasso comprato all’Ikea per eliminare tutti i problemi che può generare? Sul mercato, però, sono disponibili innovativi prodotti ‘Cradle to Cradle’, come un letto che abbiamo progettato con una ditta olandese, il primo concepito per essere usato in un ambiente chiuso senza pericoli per la salute.”
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“Edifici come alberi, città come foreste”: è il tema da lei approfondito l’anno scorso alla Biennale di Architettura di Venezia. È una visione senz’altro molto poetica, ma come si traduce in pratica?
“In realtà è molto semplice. Basta guardare come funziona un albero, come supporta la vita di oltre 200 diverse specie viventi, come pulisce il suolo, come disinquina l’aria, come cambia i colori a seconda delle stagioni, come si riproduce e sostiene la propria esistenza. Tutte cose che un edifico convenzionale non può fare, per cui, paragonato a un albero, risulta molto più primitivo. Ecco perché esorto a prendere come esempio gli alberi. La domanda giusta da porsi è come si possa generare all’interno degli edifici aria pulita e sana per chi ci abita o lavora. E la risposta a questa domanda è legata all’innovazione tecnologica di qualità. Perché non sfruttare 100 metri quadrati di pavimento di un appartamento coprendolo con una moquette in grado non solo di non diffondere cattivi odori ma anche di ripulire l’aria? È questa l’innovazione che ci serve. Ci sono vernici che non sono anti-microbiche, ma, al contrario, pro-microbiche grazie ai microrganismi attivi che contengono capaci di depurare l’aria divorando gli inquinanti: una performance che solo una ventina di anni fa sembrava pura fantascienza. E proprio grazie all’innovazione tecnologica di qualità,che non origina extra costi, i profitti delle aziende produttrici sono superiori del 20-30% a quelli usuali nel settore. Lo stesso avviene con le imprese che producono materiali isolanti per l’edilizia a base di innocue sostanze organiche: guadagnano di più.