Secondo Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, e G.B. Zorzoli, presidente del coordinamento FREE, autori del libro Le trappole del clima, non c’è più tempo da perdere per avviare un processo di transizione mondiale verso una società verde. La riduzione delle emissioni infatti, nei prossimi anni dovrà mantenere un ritmo costante per impedire di rendere irreversibili fenomeni, come la fusione delle calotte polari, che comporterebbero un aumento del riscaldamento globale anche a seguito di un arresto della produzione di gas climalteranti. Per limitarla esiste già la possibilità di intervenire con tecnologie disruptive, come le rinnovabili e l’efficienza energetica, i processi di produzione alimentari sostenibili come l’agroecologia, la mobilità elettrica, le nuove modalità di fruizione dei beni e gli approcci di sistema come l’economia circolare, ma ammesso che queste fossero adottate su larga scala, sarebbero significative solo se accompagnate da una radicale trasformazione degli stili di vita e di consumo, nel nome di sobrietà e sufficienza.
E anche se l’Europa è sulla buona strada con la pianificazione del suo Green Deal, una serie di misure che saranno messe in atto nei prossimi decenni per rendere più sostenibile la produzione di energia e lo stile di vita dei cittadini, secondo i due esperti non sarà sufficiente a contrastare l’allarmante aumento delle temperature. Per affrontare una crisi planetaria infatti, è necessario un nuovo Global Deal, che svolga il difficile compito di spingere verso la transizione anche quei paesi che vivono in condizioni di povertà e aspirano a replicare il modello di sviluppo occidentale, sebbene “ai loro occhi rischiamo di assomigliare a chi in gioventù si è tolto tutte le soddisfazioni, lecite o meno che fossero, e da vecchio, essendo ormai malandato per via degli stravizi negli anni verdi, ammonisce gli adolescenti, invitandoli a non gozzovigliare”. Le trappole del clima guida il lettore attraverso un sentiero difficile e scivoloso, pieno di insidie, lungo cui si muovono le politiche e le strategie volte a unire un’umanità divisa dalle disuguaglianze per combattere l’emergenza climatica, una crisi planetaria, non solo ambientale, ma anche sociale ed economica.