La zuppa è pronta, cotta a puntino. Condita con microplastiche e mesoplastiche, insaporita da polimeri a bassa densità come polietilene e polipropilene, ma anche poliammidi, vernici a base di plastica, cloruro di polivinile, polistirene e alcol polivinilico. Tutto servito alla temperatura record di 28,71 °C.
Che ruolo possono svolgere la bioeconomia e l’economia circolare nel riconnettere economia, ambiente e società? Il progresso verso un’economia basata maggiormente su un uso sostenibile di risorse rinnovabili può contribuire a portarci in quello spazio “sicuro ed equo per l’umanità”? A quali condizioni?
In Prosperità senza crescita Tim Jackson affronta in maniera estremamente lucida un tema che non può più essere rimandato: creare prosperità per il genere umano, senza dilapidare ulteriormente le risorse planetarie e appianando le disuguaglianze sociali. Ovvero un’idea alternativa di economia, oggi ancora basata sulla crescita infinita.
Zuppa di plasticaAssieme ai cambiamenti climatici, la zuppa di plastica è oggi la principale emergenza ambientale globale. La contaminazione da plastiche è ormai ubiqua, e oltre a fiumi, laghi e mari riguarda anche i suoli e persino l’aria: respiriamo, beviamo e mangiamo plastica, con impatti pesanti sulla salute e sul funzionamento degli ecosistemi. Il problema va affrontato passando da un’economia lineare basata sul monouso e lo spreco a una circolare incentrata sul riciclo, il riutilizzo e la valorizzazione delle risorse. |
Innovatore, sognatore, corsaro. Per noi rimarrà sempre l’uomo che inventò la bioeconomia. L’imprenditore della chimica verde italiana.Parliamo di Raul Gardini, personaggio chiave di uno dei capitoli più importanti della storia industriale del nostro Paese, celebrato dalla nuova docufiction Rai diretta da Francesco Micciché.