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In questo numero:

Ripensare la sicurezza di Marco Moro
Dopo “i mille” agli Stati Generali della Green Economy di Edo Ronchi
A Milano il primo “Salone internazionale dei lavori verdi” di Diego Tavazzi
Acquisti sostenibili di Carlo Pesso
Lombardia in classe A+ a cura della redazione
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A Milano il primo “Salone internazionale dei lavori verdi”
Intervista a Marco Gisotti
di Diego Tavazzi

In questo articolo parliamo di:

Guida ai green jobs
Come l'ambiente sta cambiando il mondo del lavoro

di Tessa Gelisio, Marco Gisotti
euro 16,00 solo euro 13,60

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Il 5 e il 6 dicembre 2012 si svolgerà a Milano, presso il Palazzo delle Stelline, “Compra Verde – Forum internazionale degli acquisti verdi”. Nell’ambito di questa iniziativa si terrà anche il primo “Salone internazionale dei lavori verdi”. Abbiamo chiesto a Marco Gisotti, promotore del Salone e autore insieme a Tessa Gelisio di Guida ai green jobs, di presentare l’evento.

 

Oltre al fatto di essere il primo evento di questo tipo nel nostro paese, quali sono le peculiarità del “Salone internazionale dei lavori verdi”?

Il convegno di apertura si intitola “Verso gli stati generali dei green jobs” ed esprime la volontà di aprire un modo nuovo di intendere il lavoro e le professioni. Qualche settimana fa a Rimini, a Ecomondo, si sono svolti gli "Stati Generali della green economy", che hanno segnato una svolta in termini anche di percezione di tutti i nuovi comparti produttivi del nostro paese. Inoltre, i dati recenti del rapporto GreenItaly indicano con chiarezza che praticamente un’impresa italiana su quattro è ormai verde, con picchi davvero inattesi, come nella chimica, dove il 40% delle aziende hanno abbracciato la sostenibilità ambientale.

Da un altro lato non possiamo ignorare il conflitto in corso a Taranto fra impresa e ambiente, fra lavoro e salute. Il più acceso in questo momento in Italia ma non certo l’unico se pensiamo, per esempio, che le industrie a rischio censite dall’Ispra sono più di mille.

Per convertire la nostra economia servono sempre di più lavoratori attenti all’ambiente, sia nella loro sensibilità sia nelle loro competenze. Serve, in parole povere, una nuova cultura del lavoro. Che poi è quella che spieghiamo nel libro che io e Tessa abbiamo realizzato (Guida ai green jobsndR).

Il Salone, che mi sarebbe piaciuto realizzare già uno o due anni fa, adesso è una realtà. Non un punto di arrivo, bensì di partenza.

Cercheremo anche di lanciare un “tavolo verde” attraverso il quale costruire un percorso condiviso che porti agli Stati generali dei green jobs, che sia inclusivo delle diverse rappresentanze della società e dell’economia. Sarà per tappe durante il prossimo anno e vedrà i risultati al Salone del 2013.

 

Ci puoi dare qualche numero? Settori coinvolti, aziende partecipanti, operatori interessati, posti di lavoro attesi...

Non ci sono più dubbi che le imprese della green economy siano quelle che resistono meglio alla crisi e sono quelle che assumono. E allora sia l’impresa sia la scuola devono puntare sulle nuove professioni. Se vogliamo dare dei numeri, pensiamo ai 150.000 del settore delle rinnovabili, che sono tanti ma non sono i più numerosi. Nel settore della selvicoltura sono 400.000, nell’agricoltura biologica più di 200.000, 103.000 nei rifiuti e 76.000 nel riciclaggio, 80.000 nelle aree protette, 13.000 nella chimica verde, 200.000 nell’agricoltura biologica, 27.000 nel settore delle bonifiche ambientali e 50.000 nell’ecoturismo, 105.000 nel trasporto pubblico locale e oltre 76.000 nelle ferrovie.

Secondo Unioncamere per la fine del 2012 sono attesi oltre 142.000 nuovi lavoratori verdi, circa il 22 per cento della nuova forza lavoro.
Il Salone vuole dare visibilità a questi dati ma anche trovare una strada per cui ci sia una visione d’insieme di queste realtà. Ognuno di questi numeri deriva da una fonte diversa, quelle più istituzionali sono Isfol e Unioncamere, ma anche le associazioni di categoria offrono uno spaccato importantissimo.