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In questo numero:

Una gita in campagna di Marco Moro
Bioplastiche: un caso studio di bioeconomia in Italia di Paola Fraschini
Non di solo cibo si tratta... di Diego Tavazzi
Una guida all’eco-innovazione di Paola Fraschini
Rinnovabili: operazione verità di Diego Tavazzi
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Una gita in campagna
di Marco Moro


Se ci si ferma ai titoli, le novità in uscita all’inizio di questo mese di settembre – Bioplastiche: un caso studio di bioeconomia in Italia, Rinnovabili, se non ora quando? e La terra che vogliamo – sembrano avere poco in comune. I tre libri in effetti nascono da esperienze e intenzioni diverse, come si legge nelle interviste proposte nel corrente numero di Puntosostenibile.
Gli sviluppi della chimica verde e in particolare del comparto delle bioplastiche, con il concetto innovativo di bioraffineria locale; i problemi che gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili incontrano “sul campo” e la necessità di ristabilire un piano corretto di comunicazione e informazione sul tema; infine, i processi di trasformazione che investono l’agricoltura in Italia, con i principi e le prospettive per un rilancio sostenibile del settore.

Già da questa sintesi, estrema e parziale, dei temi-chiave dei tre libri qualche intersezione si può iniziare a intuire.
Ma a definire un denominatore comune a queste tematiche ci ha pensato la Commissione europea, che a febbraio dello scorso anno ha rilasciato un documento di grande importanza con la comunicazione “Innovating for Sustainable Growth: A Bioeconomy for Europe”.
Obiettivo di questo nuovo indirizzo – che tra superficie terrestre e marittima va a interessare una porzione vastissima del territorio dell’Unione e un gran numero di attività economiche e di posti di lavoro – è la revisione radicale del nostro modo di produrre, consumare, lavorare, conservare, riciclare e smaltire le risorse biologiche. In sostanza, ciò che viene messo in questione è il nostro rapporto con le risorse naturali, in un’ottica di uscita da un’economia eccessivamente legata alle fonti energetiche fossili e con una visione di respiro troppo corto nello sfruttamento delle risorse biologiche, tale da minacciare la stessa stabilità dei sistemi viventi da cui esse dipendono.
Nella prosa un po’ arida, ma chiara, del documento della Commissione, la strategia di azione europea per lo sviluppo della bioeconomia punta a mettere in equilibrio le molteplici pressioni che la nostra società esercita sulle risorse biologiche (in quanto fonti di cibo, energia e materie prime). Il risultato cui si vuole arrivare è la garanzia della sicurezza alimentare unita all’impiego sostenibile delle risorse rinnovabili nell’industria e alla tutela dell’ambiente.
Un disegno ambizioso, il cui potenziale si può intuire anche al di là delle cifre fornite dalla Commissione e che attribuisce alla “campagna” un ruolo da protagonista nel determinare il futuro della società e dell’economia dell’Unione.
Anche quando parlano di filiere industriali sostenibili, come quella della chimica verde, e impianti per le rinnovabili, i libri citati all’inizio offrono quindi al lettore una circostanziata ricognizione di ciò che sta avvenendo in un’entità fisica che appare con diverse denominazioni e aggettivazioni in ragione di chi e perché la osserva: campagna, territorio, paesaggio... Un luogo molteplice ma anche una realtà in mutazione, dove alcuni dei processi in corso hanno già apportato segni visibili e necessitano di essere inquadrati in strategie chiare e coerenti, come quelle definite dal “Manifesto di Legambiente per il territorio e l’agricoltura italiana” che fa da conclusione a La terra che vogliamo.
Oggi una gita in campagna, specie se guidata da buone letture, può essere quanto mai interessante.

Sempre in tema di agricoltura, alimentazione e ambiente, settembre è ormai da tempo il mese del SANA di Bologna, giunto quest’anno alla 25esima edizione. Un traguardo di tutto rispetto per la principale fiera italiana del biologico e tra i maggiori appuntamenti mondiali del settore. Keynote speaker nel convegno internazionale di apertura della manifestazione bolognese sarà Danielle Nierenberg, curatrice di State of the World 2011 - Nutrire il pianeta, il primo rapporto del Worldwatch Institute interamente focalizzato sul sistema agroalimentare e co-autrice – l’anno scorso in collaborazione con Barilla Center for Food & Nutrition – del volume Eating Planet che affronta i nodi cruciali del rapporto tra alimentazione, agricoltura, ambiente, salute, sostenibilità e cultura.

Il 7 settembre, invece, in un evento già sold out al festival internazionale della letteratura di Mantova, Jorgen Randers discuterà con Luca Mercalli degli scenari per i prossimi quarant’anni tracciati in 2052. Il 9 settembre l’attenzione si sposta invece su Roma dove, presso il Ministero dell’Ambiente, si svolgerà il convegno di presentazione di Bioplastiche.