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In questo numero:

L’economia della ripresa ha nuovi attori di Antonio Cianciullo e Roberto Coizet
'Niente terra solo per i biocombustibili' a cura di Roberto Giovannini
Bioeconomia europea: comunicare, comunicare e comunicare a cura di Joanna Dupont-Inglis
Un nuovo paradiso tra artificio e natura a cura di Matteo Reale
Si chiama Epr, rivoluzionerà la produzione di Carlo Pesso
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Un nuovo paradiso tra artificio e natura
Intervista a Michelangelo Pistoletto
a cura di Matteo Reale


Michelangelo Pistoletto non è solo uno dei maggiori artisti contemporanei, ma un protagonista della riflessione del rapporto tra natura e cultura e della reinterpretazione dei materiali artificiali nella direzione di una trasformazione sostenibile della società. Ha attraversato da protagonista la stagione dell’Arte Concettuale e il movimento dell’Arte Povera degli anni Sessanta, interpretando una visione critica della società contemporanea. Uno dei suoi capolavori più noti, la Venere degli stracci (1967), riproduce una copia della Venere Callipigia, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che volge le spalle al pubblico davanti a una montagna di stracci.
Nel 2012, nell’ambito della Biennale di Architettura di Venezia, Pistoletto realizza l’opera Italia riciclata, utilizzando esclusivamente gli scarti prodotti nel corso degli allestimenti della Biennale. Nello stesso anno, si fa promotore di Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, che ha dato vita a oltre un centinaio di eventi in tutto il mondo il 21 dicembre. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale, Année 1 - Le Paradis sur Terre. Ancora nel 2013 riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura.
Nel maggio di quest’anno, Milano accoglie in Piazza del Duomo, in contemporanea con Expo 2015, una nuova opera Pistoletto, costituita da una mela, morsa e reintegrata, alta otto metri e posta al centro del “Terzo Paradiso”, nuovo simbolo dell’infinito, materializzato a terra da balle di paglia che formano una seduta, a comunicare l’armonia possibile tra natura e artificio.
Secondo le stesse parole dell’artista (Manifesto del Terzo Paradiso, 2003-2015) “il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra, congiuntamente all’impegno di rifondare i comuni principi e comportamenti etici, in quanto da questi dipende l’effettiva riuscita di tale obiettivo. Terzo Paradiso significa il passaggio a un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza”.

Come è nata in lei la necessità di immaginare un “nuovo Paradiso terrestre”? Perché la nostra civiltà deve introdurre un nuovo mito, deve puntare a una palingenesi culturale?
Questa necessità nasce passo dopo passo, all’interno della mia ricerca artistica, fin dagli anni Cinquanta, quando ho cominciato a fare i primi ritratti e i primi autoritratti. A un certo punto ho sviluppato dalla tela i primi quadri specchianti (una lastra di acciaio inox lucidato a specchio sulla quale è applicata un’immagine ottenuta mediante una tecnica di riporto fotografico, ndr): in questi che definisco autoritratti del mondo ho iniziato a ricomporre l’immagine di quanto riprendevo dall’ambiente circostante e in questo modo a rispondere a livello sociale, e non più individuale, alle domande che mi ponevo.

Le attività di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e la sua attività culturale degli ultimi anni presuppongono un nuovo rapporto tra arte e territorio. Quali processi di trasformazione attivano nel tessuto sociale e imprenditoriale le attività artistiche di Terzo Paradiso?
Il progetto di Cittadellarte nasce alla fine degli anni Novanta a Biella, in un territorio quindi di non grandi dimensioni. Cittadellarte significa cittadella, intesa come luogo difeso e protetto, circoscritto; ma anche città, intesa come estensione e apertura al mondo. La cultura artistica svolge quindi una funzione di unione tra locale e globale.
In questo senso lavoriamo direttamente sul territorio, come abbiamo fatto con Let Eat Bi. Il Terzo Paradiso in terra biellese. È un progetto che aggrega le risorse e le attività del territorio biellese, legate alla cura della terra, del paesaggio sociale e naturale, con l’obiettivo di favorire la solidarietà e l’inclusione sociale (il progetto valorizza per esempio il territorio coltivato e in disuso o dimenticato, come orti, frutteti, boschi, campi sociali, solidali, urbani, collettivi, di comunità, fino ai terreni degli orticoltori amatori, ndr) ... continua a leggere su Materia Rinnovabile 3, aprile 2015