Due gradi
Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l'economia
di Silvestrini Gianni
Silvestrini concentra il suo ragionamento su queste tecnologie e sulle loro applicazioni nei settori dell’efficienza energetica, della mobilità, dell’edilizia e della produzione industriale, e spiega perché proprio nella diffusione delle innovazioni risiede la soluzione migliore che abbiamo per sbloccare l’impasse in cui versano le nostre economie e per affrontare la crisi climatica e ambientale.
Il 2015 è stato infatti l’anno più caldo da quando esistono le registrazioni strumentali, e i primi mesi del 2016 hanno confermato la tendenza al rialzo. Le concentrazioni di CO2 in atmosfera continuano a crescere, e hanno raggiunto livelli che non hanno precedenti negli ultimi 800.000 anni. Dalla biosfera arrivano segnali preoccupanti, che lasciano intravedere la possibilità che i sistemi naturali, fino a oggi i nostri migliori alleati nella lotta ai cambiamenti climatici, possano iniziare a liberare carbonio nell’atmosfera accelerando il riscaldamento in atto.
D’altro canto, a fronte di queste notizie negative, Silvestrini mette in fila una serie di eventi di segno opposto. A giugno dell’anno scorso è stata presentata l’enciclica Laudato si’, un riferimento ineludibile nelle discussioni su clima e giustizia sociale. A dicembre è stato firmato l’Accordo di Parigi che, in attesa della ratifica da parte degli stati, rappresenta il miglior compromesso possibile tra esigenze e posizioni che fino a pochi mesi fa sembravano destinate a non incontrarsi. I mercati hanno recepito il messaggio che, comunque sia, l’era dei fossili è destinata a finire, e hanno riversato somme da record sui settori delle rinnovabili e dell’efficienza. In Cina, il primo emettitore di gas serra mondiale, la trasformazione verso un sistema più pulito procede impetuosa, e a breve, quando verrà presentato il 13° Piano quinquennale, si vedrà quali ne saranno gli sviluppi. Nel 2015 per la prima volta si è registrato un disaccoppiamento tra emissioni di CO2 e Pil globale, e il movimento Divest Fossil ha messo a segno molti colpi importanti. La sharing economy, pur rappresentando ancora un fenomeno di nicchia, si diffonde sempre di più... Nel libro di Silvestrini si dà conto di questi e molti altri fenomeni, con la consapevolezza che il cammino, seppur tracciato non è per niente scontato.
Salvo rare eccezioni, la politica non sembra essere ancora in grado di svincolarsi dall’influenza delle vecchie lobby (basti pensare a quello che è successo in seguito allo scandalo Volkswagen, con le discutibili decisioni del Parlamento europeo che nel febbraio 2016 ha deciso di non porre il veto sulla proposta della Commissione che consente emissioni di NOx su strada molto superiori rispetto ai livelli di 80 mg/km previsti per le prove in laboratorio per i veicoli diesel Euro 6, fissati fin dal 2007) e il ritardo culturale è ancora grande. Ma i cigni neri esistono, le opportunità ci sono, e sta a noi coglierle.
P.s. Pare che l’imperatore, sentendosi preso in giro, abbia ordinato la decapitazione dello sventurato ideatore. Ciononostante, noi oggi continuiamo a giocare a scacchi...