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In questo numero:

Lo specchio dei rifiuti di Antonio Cianciullo
Reinventare il fuoco: da maiali a foche a cura di Emanuele Bompan
Quo vadis sharing economy? di Silvia Zamboni
Il villaggio dei materiali a cura di Marco Moro
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Reinventare il fuoco: da maiali a foche
Intervista ad Amory B. Lovins
a cura di Emanuele Bompan


Il capitalismo naturale può crescere ovunque. Così pensa Amory Lovins, fondatore del Rocky Mountain Institute. Lo abbiamo raggiunto in Colorado per discutere con lui dello sviluppo sostenibile a lungo termine. E del nuovo libro dedicato al Dragone Rosso.

Per raggiungere Snowmass, in Colorado, il tragitto in auto è lento e meraviglioso. Le auto viaggiano ai 30 km orari perché c’è ghiaccio sulle strade. La temperatura esterna è di -25°, e tutto appare pallido e bianco, come nella storia della Regina delle Nevi di Hans Christian Andersen.

Visto il paesaggio sembrerebbe impossibile che qualcuno riesca a coltivare banane in un’elegante casa signorile in stile nordamericano. Ma l’impossibile è qualcosa che non esiste per Amory Lovins, presidente del celeberrimo Rocky Mountain Institute, istituto americano all’avanguardia per l’innovazione d’impresa.

[…]

In questa casa Amory ha scritto Reinventare il fuoco, libro che ha trasformato centinaia di aziende multimilionarie in tutta l’America, e molti sono stati i miliardari, amministratori delegati e direttori finanziari che hanno percorso queste strade per fargli visita e trovare ispirazione. Ci incontriamo nel suo ufficio ben riscaldato.

Che cosa sperava di ottenere con Reinventare il fuoco?
“Reinventare il fuoco è un rigoroso libro sul business basato sull’analisi di scenario, che mostra come nel 2050 l’economia americana potrebbe crescere di 2,6 volte rispetto al 2010 senza utilizzare petrolio, carbone, o energia nucleare e con un terzo del gas naturale necessario oggi, triplicando l’efficienza e quintuplicando le rinnovabili. Un’economia che costerebbe 5.000 miliardi di dollari in meno rispetto al business as usual (Bau), con emissioni di anidride carbonica inferiori dell’82-86%. E senza bisogno di nuove invenzioni o leggi del Congresso, perché le necessarie modifiche legislative possono essere compiute a livello amministrativo o subnazionale. Volevamo dimostrare che tutto ciò può essere fatto.”

[…]

Adesso state lavorando a "Reinventare il fuoco" in Cina. Quali sono le maggiori sfide per il Dragone Rosso?
“Molti anni fa abbiamo creato un consorzio con la National Development and Reform Commission (Ndrc, Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme), con esperti del settore energia, con la ong Energy Foundation China creata dalla Ndcr e con il China Energy Group – Lawrence Berkeley National Laboratory. Abbiamo lavorato due anni e mezzo con quasi 50 persone, cercando di capire quali sono le migliori strategie di efficienza e le fonti rinnovabili che la Cina potrebbe utilizzare vantaggiosamente entro il 2050, attraverso una strategia coerente. Intanto alla fine del 2014 i leader cinesi hanno lanciato un appello per una ‘rivoluzione’ nella produzione e nel consumo di energia, e noi abbiamo scritto il piano d’azione per quella rivoluzione. A essere sinceri avevano già pronti tre quarti di quel piano quando siamo stati contattati, quindi c’è stato un buon tempismo. I nostri risultati saranno inclusi nel tredicesimo Piano quinquennale, che sarà presentato nel marzo 2016 all’assemblea nazionale del popolo.
Quello che abbiamo scoperto ha sorpreso anche noi: la Cina ha il potenziale di incrementare la propria produttività energetica di sette volte e la produttività del carbonio (Pil per unità di emissioni di anidride carbonica, ndr) di dodici volte, riducendo allo stesso tempo l’utilizzo di carbone di 4/5 e le emissioni di anidride carbonica di 2/5 rispetto ai livelli del 2010, con un’economia sette volte superiore e un risparmio di 3.700 miliardi di dollari al valore attuale. I leader cinesi hanno accolto calorosamente questi dati: è importante sottolineare come questo sia uno scenario che emerge dai dati e dai modelli cinesi e non un modello imposto dall’estero.”

... Continua a leggere su Materia Rinnovabile, n. 9, marzo-aprile 2016