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Due test per l'Europa di Antonio Cianciullo
Dall’acero alle bioraffinerie a cura di Mario Bonaccorso
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Dall’acero alle bioraffinerie
a cura di Mario Bonaccorso

In questo articolo parliamo di:
Materia Rinnovabile
Rivista internazionale sull bioeconomia e l'economia circolare
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Ampia disponibilità di materie prime rinnovabili, infrastrutture e supporto da parte delle istituzioni. Sono questi gli ingredienti che fanno del Canada uno dei maggiori attori della bioeconomia a livello mondiale. Non potrebbe essere in altro modo per un paese che ha come simbolo nazionale, impressa anche nella propria bandiera, la foglia d’acero. Le foreste canadesi occupano 348 milioni di ettari di superficie e rappresentano il 10% del patrimonio forestale globale. Sono 67 milioni, invece, gli ettari occupati dal terreno agricolo. “La biomassa agricola e forestale gioca un ruolo essenziale nello sviluppo della bioeconomia canadese”, ci dice Murray McLaughlin, fino allo scorso giugno direttore esecutivo di Bioindustrial Innovation Canada, uno dei più importanti centri di ricerca e commercializzazione focalizzato sulla bioeconomia. “Le imprese stanno sviluppando innovazioni per trasformare il legno in zuccheri e per ampliare gli usi della lignina”.

In Canada, oggi la bioeconomia è al centro di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, supportato con forza dal governo di Justin Trudeau, che ha posto la lotta ai cambiamenti climatici al vertice della propria agenda politica. Proprio la partecipazione alla COP21 di Parigi ha fatto da volano alla redazione di un piano nazionale per la bioeconomia, che dovrebbe essere presentato in forma di bozza per la discussione pubblica entro la fine di quest’anno. Il compito più difficile – in questo scenario – sarà conciliare gli interessi della bioeconomia con quelli dell’industria petrolifera presente in Canada, visto che il paese attualmente è il terzo detentore al mondo di riserve petrolifere accertate dopo Arabia Saudita e Venezuela (fonte: BP Statistics).

 “È essenziale – sottolinea McLaughlin – se vogliamo raggiungere gli obiettivi fissati dal nostro governo. A Sarnia parliamo di cluster ibridi, intendendo con ciò che i prodotti di origine biologica e quelli di origine petrolchimica devono lavorare insieme per far crescere la bioeconomia ed estendere la durata del petrolio consumandone meno. Non ci sono però politiche in campo per favorire questa collaborazione”.

La particolarità delle riserve petrolifere del Canada – sostengono gli addetti ai lavori – sta nel fatto che, a differenza dei tradizionali giacimenti petroliferi, nel paese nordamericano questa risorsa si estrae per lo più dalle cosiddette sabbie bituminose. Si tratta di un tipo di petrolio molto più difficile da estrarre e da raffinare: le sabbie bituminose sono una miscela di argilla, acqua, sabbia, fango e, appunto, bitume. Essendo questo un petrolio allo stato solido o semi-solido, ha una lavorazione molto più costosa, non solo in termini economici ma anche ambientali. Se per ottenere un barile di petrolio convenzionale si producono 29 chilogrammi di CO2, per un barile di petrolio dalle sabbie bituminose diventano circa 125. Gli esperti stimano così che il 44% dei gas serra prodotti dal Canada tra il 2006 e il 2020 sarà causato dall’estrazione e dalla produzione di petrolio bituminoso.

Si comprende quindi l’importanza di dotarsi presto di un piano per la bioeconomia. A Parigi il governo canadese si è impegnato a ridurre entro il 2030 del 30% rispetto ai valori del 2005 le proprie emissioni di CO2. Ciò significa – secondo gli studiosi – solo una cosa: una conversione al 100% di energia rinnovabile nei prossimi 35 anni per stare nell’obiettivo dell’1,5 gradi. Qualche anno in più per l’obiettivo dei 2 gradi. Tutto questo passa dalla chiusura immediata delle centrali a carbone. Misura che è stata già attuata in Ontario nel 2014, sostituendo il carbone con il legno, e che lo sarà in Alberta entro il 2020. “E altre province – ci dice McLaughlin – stanno rivedendo i loro piani”. …

Continua a leggere su Materia Rinnovabile n. 12, settembre-ottobre 2016