C’è perfino tra i 17 Sustainable Development Goals, quegli obiettivi che se raggiunti entro il 2030 dovrebbero portarci in uno scenario coerente con obiettivi che tutti (beh, quasi tutti) i Paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno convenuto di perseguire. È la crescita, naturalmente, anche se riverniciata come “duratura, inclusiva e sostenibile”. Perché è desolante trovare quella parola perfino in quel contesto?
Gianfranco Bologna, maggior esponente della cultura dello sviluppo sostenibile in Italia, ci riporta là dove tutto è cominciato, al Big Bang, proseguendo poi attraverso le ere: dai primi organismi unicellulari alle grandi estinzioni di massa, dai primi antenati fino all'uomo contemporaneo.
Un’agricoltura climaticamente più sostenibile deve avere cura del suolo, produrre cibo più sano riducendo l’uso dei pesticidi e aumentare le coltivazioni “bio”.
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