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Energie rinnovabili. Intervista agli esperti di Nextville di Paola Fraschini
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Energie rinnovabili
Intervista agli esperti di Nextville
di Paola Fraschini


Le energie rinnovabili sono forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani”. Alternative alle tradizionali fonti fossili, molte di esse sono energie pulite, ovvero non immettono in atmosfera sostanze nocive e/o climalteranti. Parliamo di sole (solare termico e fotovoltaico per produrre acqua calda o energia elettrica), vento, mare (sfruttamento del moto ondoso e delle correnti), calore della Terra (geotermia), biomasse (materiali di origine animale e vegetale come legna, barbabietole, mais, liquami, utilizzati per la produzione di energia) e cogenerazione (ovvero la generazione simultanea in un unico processo di energia termica ed elettrica e/o meccanica).
In che modo possono aiutarci a risparmiare fin da subito in bolletta? I nostri esperti del sito Nextville. Energie rinnovabili ed efficienza energetica hanno scritto un prezioso e utile vademecum, Energie rinnovabili. Autorizzazioni, connessione, incentivi, procedure e il Dlgs 28/2011. Parliamone con loro.

Con il referendum del 12-13 giugno gli italiani hanno ribadito il NO al nucleare. Quali saranno le conseguenze di questa scelta?
La determinazione degli italiani di incidere con il proprio voto sulle scelte energetiche è stata generale e compatta. La stessa determinazione occorre ora per ridisegnare la politica energetica del nostro paese. Mancando di fonti fossili “nazionali” a cui attingere liberamente, l’unica chance rimane quella di investire e incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili. È quanto ha dichiarato (improvvisamente) anche il Ministro Romani, che già da mesi promette una Conferenza dell’energia “subito”. Dovrebbe essere quella la sede da cui far emergere la risposta all’inquietante domanda sul nostro futuro energetico. Ma di cosa si discuterà in questo importante consesso? Sarebbe logico ipotizzare che l’occasione venga utilizzata per porre le basi di un Piano energetico nazionale al 2020. Ma nessuno sembra averne la più pallida idea: non risultano lavori preparatori o bozze in discussione tra Associazioni dei produttori, Regioni o Partiti (per non parlare dell’opinione pubblica, che pure ha dimostrato di essere ampiamente interessata al problema). Quindi, al momento, quello che più verosimilmente potrebbe accadere è che a “regolare” le questioni aperte sia il mercato. Si può sperare che il fotovoltaico si rimetta in movimento dopo la batosta ricevuta, sperare che le biomasse rimangano un settore promettente, sperare che vengano incoraggiate la cogenerazione e la geotermia a bassa entalpia. Insomma, si naviga a vista, in una incertezza normativa che dura da molto tempo: siamo già certi che a fine 2012 cambierà tutto il quadro degli incentivi alle rinnovabili, ma finché non ci saranno i decreti attuativi del “decreto rinnovabili” è quasi impossibile tracciare un quadro del prossimo futuro.

Se il “decreto rinnovabili” di fine marzo ha rimandato a successivi provvedimenti proprio il quadro degli incentivi, quali sono le vere novità che ha introdotto?
Il decreto 28/2011, che ha recepito l’ultima direttiva europea sulle rinnovabili è una legge corposa e complessa, che miscela al proprio interno provvedimenti immediatamente operativi con altri di medio o lungo periodo, la cui attuazione – come abbiamo ricordato – richiede ulteriori decreti ministeriali e delibere dell’Autorità per l’energia.
Tra i provvedimenti in vigore da subito, il più importante è stato certamente il blocco del Terzo Conto energia per il fotovoltaico – partito da pochi mesi – con la previsione di un Quarto Conto energia che, con un po’ di ritardo rispetto ai tempi previsti, è finalmente uscito ai primi di maggio. Per tutti gli altri incentivi è stato comunque stabilito che essi rimangono validi, così come sono impostati oggi, per tutti gli impianti che entrano in esercizio entro la fine del 2012. Le maggiori incertezze per ciò che avverrà a partire dal 2013 (che è dopodomani per chi opera in questo settore) riguarda i grandi impianti che usufruiscono attualmente dei Certificati Verdi, destinati a scomparire. Le Tariffe onnicomprensive certamente resteranno, ma verranno probabilmente ridimensionate. Per quanto riguarda l’efficienza energetica, il Dlgs rinnovabili ha “salvato” i Certificati Bianchi, che potrebbero anzi coprire una gamma più vasta di interventi incentivabili.

Le detrazioni 55% per la riqualificazione energetica degli edifici (isolamento, doppi vetri, solare termico ecc.) cesseranno alla fine di quest’anno. A partire dal 2012 sono previsti altri tipi di incentivi o agevolazioni per chi voglia rendere più efficiente la propria abitazione?
Dal 2007 – anno in cui la Legge 296/2006 ha introdotto le detrazioni fiscali del 55% – al 2009 – ultimo anno analizzato nel rapporto Enea 2010 – gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici che hanno usufruito di questa agevolazione sono stati 590.000, con oltre 7,8 miliardi di euro investiti in tre anni e quasi 4,5 TWh di risparmio, equivalente al consumo medio procapite di quasi 900.000 persone.
Nonostante questi dati estremamente positivi, il governo ha deciso di cancellare le detrazioni 55% con la fine del 2011. In sostituzione dell’attuale incentivazione, il Dlgs rinnovabili prevede nuovi regimi di sostegno per le rinnovabili termiche e per gli interventi di efficienza energetica “di piccole dimensioni” realizzati dopo il 31 dicembre 2011.
Ma anche in questo caso le modalità di attuazione devono essere fissate da specifici decreti attuativi, che si spera vengano emanati al più presto.

Dopo lo stop al terzo Conto energia e l’avvio del Quarto, quali le prospettive per il fotovoltaico italiano nei prossimi anni?
Senza dubbio il Quarto Conto energia, avviato il 1° giugno 2011, contiene diversi punti critici. I più penalizzati sono certamente i Grandi impianti, che dovranno iscriversi a un Registro predisposto dal GSE e saranno soggetti a una graduatoria – basata su diversi criteri – che farà “passare” solo un certo quantitativo di produzione incentivabile, fino al raggiungimento di un tetto massimo di spesa per ogni periodo analizzato. Migliore invece la situazione per i cosiddetti “piccoli impianti”, cioè quelli su tetto fino a 1 MW e quelli a terra fino a 200 kW di potenza, in Scambio sul posto. I piccoli impianti, infatti, non hanno alcuna limitazione di accesso all’incentivo. Questo probabilmente porterà il mercato a orientarsi sempre più verso impianti medio-piccoli installati sui tetti e al servizio degli edifici. Un’ulteriore spinta in questa direzione è data anche dalla categoria degli “impianti integrati con caratteristiche innovative”, già prevista dal Terzo Conto energia e ripresa anche nel Quarto, che beneficia di tariffe e condizioni particolarmente vantaggiose.
Al momento è ancora presto per capire se il 2011 manterrà gli altissimi tassi di crescita del settore registrati nel 2009 e 2010 (il 2010 è stato un anno record in Europa per il fotovoltaico: la capacità installata ha raggiunto quasi 13.000 MW. Paesi leader nel mercato del fotovoltaico sono stati la Germania e l’Italia. Questo quanto emerge dal rapporto “Market Outlook 2010” elaborato dall’EPIA, l’Associazione europea degli industriali del fotovoltaico, ndr). In ogni caso, è da valutare assai positivamente l’obiettivo indicato dal decreto sul Quarto Conto energia, di 23.000 MW di potenza totale installata a fine 2016. Per dare un’idea delle possibilità di crescita del settore, basti pensare che dalla fine del 2005 a oggi sono stati complessivamente installati in Italia poco meno di 7.000 MW.