In questo numero

Fenomeno Blu di Marco Moro
La Tempesta perfetta. Intervista a Lester Brown di Anna Satolli
Capitalismo naturale: l'unica rivoluzione possibile di Diego Tavazzi
Tra gli scaffali di FreeBook Ambiente di Anna Satolli

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Fenomeno Blu
di Marco Moro

L’aneddoto (recente) è riferito a un newspaper statunitense: a fronte della necessità di ridurre i costi l’editore, invece di prendere la solita scorciatoia “imprenditoriale” del taglio del personale, ha pensato bene di provare a eliminare le pagine fitte di numeri dedicate all’andamento della Borsa. Un bel po’ di pagine da stampare in meno, con il risultato di perdere un numero irrisorio di lettori contro un risparmio tangibile. Una morale possibile?
Forse, e più che mai in un momento come questo, di quei numeri alla stragrande maggioranza dei lettori non importa, e non può importare, nulla. Quei numeri interessano a pochi e soprattutto non raccontano niente del proprio impatto concreto, non spiegano la realtà del sistema economico, dei suoi meccanismi e delle loro conseguenze sulla realtà quotidiana. La crisi che stiamo vivendo, quella che affrontiamo ogni giorno (riduzione del potere d’acquisto, pressione fiscale in aumento, costante erosione del welfare e della capacità di risparmio delle famiglie, tanto per citare qualche dato fin troppo facilmente verificabile) non può non suscitare delle domande, della voglia di capire. Ma nelle quotazioni di Borsa non ci sono risposte, non ci sono prospettive, non ci sono idee. Le risposte alla crisi evidentemente non si trovano nelle pagine “economia e finanza” dei giornali e ancora meno su altri media di massa. Per ciò che vale come indicatore, a testimoniarlo è anche il crescente successo di autori che sull’economia scrivono cose “diverse”.
“Un libro rivoluzionario”, così il celebre autore e columnist del Guardian George Monbiot ha definito Prosperità senza crescita di Tim Jackson, pubblicato all’inizio di quest’anno e che si sta costruendo un successo basato essenzialmente sul passaparola (l’autore, come segnalato tra gli eventi, sarà a Palermo alla fine di settembre). Prosperità senza crescita è un libro rivoluzionario anche perché radicalmente lontano da quegli anticapitalismi di maniera che si fondano su una lettura del tutto “fuori sincrono” del presente, di chi è e come opera il “nemico”, di quali sono gli obiettivi da contrapporgli.
A Jackson si affiancano in questi giorni due nuove uscite, due “pesi massimi” in tema di capacità di tracciare gli scenari globali e individuare delle concrete strategie d’azione. Sono Lester Brown, con il suo nuovo libro Un mondo al bivio e la nuova edizione di Capitalismo naturale dei Lovins e Paul Hawken. Libri colmi di risposte, di informazioni chiare, di prospettive, di idee. Nell’introduzione scritta a oltre dieci anni di distanza dalla prima uscita del libro negli USA, Hawken e Amory Lovins sottolineano “l’impressionante crescita dell’alfabetizzazione ecologica” nelle imprese. Rileggere oggi Capitalismo naturale consente di misurare la bontà dei progetti di allora, i progressi compiuti, le sfide che ancora non si sono vinte.
E c’è un altro autore, un altro innovatore dell’economia, che sta registrando un costante successo: Gunter Pauli. Non può essere solo l’esotismo che evoca il regno himalayano del Bhutan, primo paese al mondo ad adottare i principi della "Blue Economy", a mantenere così alto l’interesse verso le idee, le tecnologie e le fenomenali storie di impresa raccolte da Pauli nell’omonimo libro. Più probabile che si tratti della stessa fame di risposte che non trova soddisfazione finché si rivolge verso i luoghi canonici del potere finanziario ed economico.
In quanto ai luoghi canonici del sapere, l’Università Bocconi di Milano ospiterà, il 27 settembre, un convegno sulle prospettive di sviluppo della green economy nel nostro Paese nell'attuale situazione di crisi economica. A parlarne ci saranno, tra gli altri, Edo Ronchi e Pietro Colucci, che approfondiranno quindi il dialogo tra politica ed economia iniziato sulle pagine di Vento a favore.