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Efficienza energetica degli edifici: siamo a un punto di svolta? di Edo Ronchi
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Efficienza energetica degli edifici: siamo a un punto di svolta?
di Edo Ronchi*
Nel decennio 1997-2006 c’è stato un vero e proprio boom edilizio
in Italia: sono stati costruiti ben 3 miliardi di metri cubi di nuova edilizia
residenziale, gli occupati in edilizia hanno avuto una crescita record e sono
passati da 1,5 a circa 2 milioni, e il 30% del patrimonio edilizio è stato
compravenduto. Non si era vista una crescita simile nemmeno negli anni della
ricostruzione post bellica. Una crescita tumultuosa e di bassa qualità, ben testimoniata dai consumi energetici del settore aumentati del 2% l’anno
(il doppio della crescita degli altri settori). Guardando quel decennio vi
sarebbero poche concrete speranze in Italia per puntare su un’edilizia
sostenibile, sull’efficienza energetica degli edifici e sulla bioarchitettura.
Il quadro, invece, sta rapidamente cambiando.
La crisi dei mutui americani è ormai globale: il rallentamento nel settore
edilizio c’è ed è destinato ad accentuarsi, i mutui sono
più cari e il loro costo è previsto in crescita, i redditi delle
famiglie per la gran parte sono in flessione. Non mi pare che nessuno preveda
una ripresa in tempi rapidi: il ciclo di stagnazione, se non di recessione,
in particolare nell’edilizia, non sarà breve.
In questo contesto la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e
la realizzazione di nuovi edifici a elevate prestazioni energetiche e ambientali
può diventare il principale traino per l’intero settore: altri
con potenziale comparabile non ne vedo.
Intanto perché questi interventi godono sia di un quadro normativo incentivante
sia di un sostegno delle politiche pubbliche: la normativa sulla certificazione
energetica degli edifici sta andando, finalmente, a regime, gli obiettivi prestazionali
e di riduzione dei consumi energetici sono ormai individuati, le detrazioni
fiscali per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica
sono operative, obiettivi e interventi di efficienza energetica sono integrati
in progetti pubblici e proposti in progetti di partenariato pubblico-privato,
e sono disponibili strumenti finanziari e incentivi per le fonti rinnovabili.
C’è una convinzione, ormai diffusa nei Comuni, nelle Province
e nelle Regioni, che per ridurre le emissioni di gas serra e per far fronte
ai costi crescenti del petrolio e dell’energia (quindi delle bollette
elettriche e del riscaldamento) sia importante ridurre i consumi energetici
domestici. C’è quindi un gran fermento di iniziative, non tutte
di buon livello e di rilevante efficacia, che, tuttavia, determinano un clima
di attenzione, di disponibilità delle istituzioni ai vari livelli a
favorire, incoraggiare, sostenere progetti e interventi per l’efficienza
energetica e l’integrazione delle energie rinnovabili negli edifici e
nelle apparecchiature domestiche.
C’è anche una nuova domanda dei cittadini interessati all’ambiente
che sembrano disposti a fare qualcosa anche in casa propria quando vedono che
possono risparmiare sulle bollette, vivendo in ambienti confortevoli.
*Presidente di Issi Onlus ed ex ministro dell'Ambiente.