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Un bel match di Marco Moro
La città del futuro di Diego Tavazzi
La scoperta dell’acqua calda: il solare termico di Paola Fraschini
Efficienza energetica degli edifici: siamo a un punto di svolta? di Edo Ronchi
Sos ecomafia di Antonio Pergolizzi

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Sos ecomafia
di Antonio Pergolizzi

Quella del 2008 è la quindicesima edizione del Rapporto Ecomafia, di prossima pubblicazione, come sempre curato dall’Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente. Un’edizione particolarmente ricca di dati, storie e approfondimenti utili per chiunque abbia a cuore la tutela dell’ambiente. Anche quest’anno si delinea lo spaccato di un’Italia sotto assedio della criminalità ambientale, avvelenata da nord a sud, asfissiata dal cemento e dai rifiuti, rasa al suolo dagli incendi dolosi, assetata dai furti d’acqua, impoverita nella sua biodiversità e nei suoi tesori culturali. Uno scenario che rilancia, dunque, con sempre maggiore urgenza l’azione tempestiva delle istituzioni e della politica. Perché non si può parlare di effettiva lotta ai cambiamenti globali e di politiche a difesa dell’ambiente senza affrontare con serietà il fenomeno ecomafia.
Il Rapporto sarà presentato ufficialmente non appena si insedierà il nuovo governo e si avranno i nuovi interlocutori istituzionali: ed è a loro che il Rapporto principalmente si rivolge. Per chiedere innanzitutto quella “riforma di civiltà” che si concretizza con l’inserimento dei delitti ambientali nel codice penale, per inasprire le pene, allungare i termini di prescrizione e dotare le forze dell’ordine e la magistratura di idonei strumenti investigativi. Senza di ciò, la lotta all’ecomafia è persa in partenza. Perché è proprio la carente legislazione a tutela dell’ambiente a spiegare la baldanza dei criminali ambientali, la loro indomita attività predatoria che non risparmia niente e nessuno.
Ma non basta parlare alle istituzioni senza coinvolgere le comunità locali, i territori: occorre far crescere la sensibilità dei cittadini contro chi vuole uccidere i loro luoghi e deturparne per sempre la bellezza. Informare sull’ecomafia, quindi, per cambiare la percezione collettiva della reale posta in gioco.
Ed è per tale ragione che quest’anno, subito dopo la presentazione ufficiale a Roma (nella sede di Legambiente), si è pensato di dar vita a una piccola campagna “Sos ecomafia” che toccherà tutte le regioni d’Italia, in una lunga serie di presentazioni e momenti di incontro pubblici. Un modo per portare il Rapporto per così dire “a casa sua”, a contatto con la gente, ricondurlo alla sua origine, proprio dove accadono i fatti di cronaca: dove muore un poco alla volta il nostro paese e prendono corpo le strategie diaboliche delle gang ecomafiose. I media e le amministrazioni locali, le associazioni e i cittadini, proprio partendo dalla presentazione pubblica del Rapporto avranno l’occasione di dibattere sul tema “criminalità ambientale”, comprenderne la vera natura, le sue potenzialità distruttive, i rischi concreti per il futuro della comunità di riferimento. E anche per inchiodare le istituzioni alle loro responsabilità e chiedere politiche di maggiore tutela.
Sarà anche quella l’occasione per diffondere i numeri di telefono utili per le segnalazioni, chiedendo una maggiore collaborazione dei cittadini, e scovare nuove storie di “ordinaria follia ambientale” da sottoporre all’attenzione delle forze dell’ordine.
L’idea è quindi di dare vita nel mese di giugno a un vero e proprio tour in giro per l’Italia, mettere il lavoro di Legambiente a servizio della collettività, incontrare le criticità locali e rilanciare il tema della tutela ambientale.
In questo modo il Rapporto diventa, ancora di più, uno strumento di azione politica – e non solo di analisi e denuncia – che parte dal lavoro dei circoli e della loro quotidiana attività a contatto con i problemi reali. La data di lancio della campagna è il 6 giugno, data di celebrazione del premio “Ilaria Alpi” – la cui vicenda ha sempre trovato posto nei Rapporti – che proprio quest’anno si inaugura a Riccione all’insegna dell’ambiente e della lotta ai suoi peggiori nemici: iniziativa a cui siamo stati chiamati a partecipare da protagonisti, per portare la nostra più che ventennale esperienza in prima linea.
A convincerci della bontà dell’iniziativa ha contribuito anche la “lezione” dell’ultima tornata elettorale, che ha miseramente voltato le spalle all’esperienza del governo Prodi, e soprattutto l’auspicio espresso dal nostro presidente, Vittorio Cogliati Dezza, di riconquistare un contatto diretto con le comunità locali, coi circoli, con la gente. Da lì occorre ripartire, e il Rapporto lo fa per primo.