In questo numero

Non di solo Obama ... di Marco Moro
Quanto costa il piano B? di Diego Tavazzi
Greenwash: gli inganni verdi delle aziende di Paola Fraschini
Il nuovo scenario della gestione dei rifiuti a cura della redazione
Le nuove energie viaggiano online di Filippo Franchetto
Crotone: l'inchiesta Black Mountains di Antonio Pergolizzi
In attesa di un New Deal verde anche in Italia di Ilaria Di Bella

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Non di solo Obama ...
di Marco Moro

Non di solo Obama è fatto lo scenario che si va configurando in questo inizio 2009, anche se sono le prime azioni del nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America a conquistare in modo sistematico la più elevata attenzione dei media. Lunedì 26 gennaio, a Bonn, 75 paesi hanno sottoscritto lo statuto di IRENA (International Renewable Energy Agency), la nuova agenzia internazionale per l'energia rinnovabile la cui costituzione ufficiale arriva a conclusione di un lungo lavoro preparatorio che ha avuto tra i suoi fondamentali animatori Hermann Scheer. Alla conferenza di fondazione dell'agenzia hanno partecipato i rappresentanti di oltre 100 paesi, con 43 primi ministri; 75 nazioni sono diventate membri a pieno titolo: tra queste vi è anche l'Italia, e non è poco se si considerano gli orientamenti espressi dal nostro attuale governo.
I concetti e le idee che sono all'origine della nascita di IRENA si ritrovano nei due volumi che Scheer ha pubblicato con Edizioni Ambiente, Il solare e l'economia globale e soprattutto Autonomia energetica, dove il tema della produzione decentralizzata di energia come strategia per uscire dalla dipendenza dalle fonti fossili e favorire lo sviluppo delle aree economicamente marginali del mondo viene formulata con grande chiarezza.
Le stesse idee e gli stessi concetti costituiscono il terreno da cui i programmi della nuova amministrazione Usa hanno tratto nutrimento.
Ma se volessimo ricostruire la mappa delle idee che oggi "fanno" l'attualità nella politica internazionale, non potremmo evitare di sottolineare la vicinanza di molte tra le misure che l'amministrazione Obama si appresta a lanciare e le strategie delineate da Lester Brown in Piano B 3.0. Oggi sul sito dell'Earth Policy Institute si trova un commento di Brown in merito ai provvedimenti che si stanno prendendo nei confronti del settore dell'auto, una lettura particolarmente interessante in vista di quanto si va profilando, sullo stesso tema, in Italia.
In questo scenario va citata anche la proposta di piano che la Commissione europea ha avanzato, sempre in questa intensissima settimana, per il "dopo-Kyoto", che ipotizza l'impegno di 175 miliardi di euro l'anno fino al 2020 (30 dovrebbero essere quelli effettivamente a carico della Ue) per finanziare politiche dirette alla riduzione delle emissioni di CO2.
Un flusso di denaro che dovrebbe investire le economie mondiali per aiutarle a implementare la trasformazione necessaria a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che verranno ridefiniti in occasione della conferenza Onu sul global warming prevista per dicembre 2009 a Copenaghen.
Ammesso che vi sia una convergenza di consensi sul piano Ue e che quindi la scala dello stanziamento di risorse rimanga quella ipotizzata, è lecito chiedersi come queste verranno poi concretamente utilizzate, sperando di non doversi trovare a familiarizzare troppo con il concetto di greenwashing.