In questo numero

Tra gli anticorpi della Terra di Marco Moro
Quel movimento senza nome di Diego Tavazzi
Il mattone in primo piano. Intervista ad Adriano Paolella di Paola Fraschini
VerdeNero Inchieste di Anna Satolli
Il Senato ha deciso: i ghiacciai non si stanno sciogliendo di Ilaria Di Bella
La regola dell'efficienza energetica di Simona Faccioli
Castelli di sabbia di Antonio Pergolizzi

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VerdeNero Inchieste
di Anna Satolli


Il 1976 è l’anno di Seveso. Un incidente nello stabilimento chimico Icmesa, alle porte di Milano, provoca la fuoriuscita di una nube altamente tossica contenete elevate quantità di diossina. È un disastro per la salute degli abitanti e per l’ambiente. Per evitare il ripetersi di incidenti analoghi, nell’82 è entrata in vigore la direttiva europea “Seveso” (successivamente sostituita dalla “Seveso bis"), la quale stabilisce che vengano segnalati i siti industriali a rischio e sia osservata una politica comune di prevenzione e controllo.
Al capo opposto dell’Italia, a Taranto, c’è il grande complesso siderurgico dell’Ilva, in funzione a partire dagli anni Sessanta. Nei suoi stabilimenti non si è verificato alcun incidente eclatante, ma da lungo tempo vive un paradosso: le emissioni di diossina degli impianti, nel lungo corso della loro attività, superano di tre volte quelle di Seveso. Oggi l’Ilva produce ben il 92 per cento della diossina italiana, il nove per cento di quella europea e porta la città di Taranto a essere la più inquinata di Europa. Quali gli effetti sulla salute dei suoi abitanti? Un segnale sta nell’aumento registrato nei casi di tumore: il 30 per cento in più negli ultimi dieci anni.
Carlo Vulpio, giornalista del Corriere della Sera, investiga da tempo l’anomalia tossica dell’Ilva, ne ha fatto il caso di un’inchiesta che ricostruisce la storia inquinata del polo industriale, riallaccia tra loro vicende politiche e interessi economici, mettendo in primo piano la voce dei suoi protagonisti. Tutto questo è La città delle nuvole. Viaggio nel territorio più inquinato d’Europa, nuovo titolo – in libreria dal 13 maggio – per una new entry della casa editrice: la collana VerdeNero Inchieste, il cui intento è di portare allo scoperto storie scomode che riguardano l’ambiente, le cui vicende spesso si intrecciano a crimini violenti e toccano interessi che sarebbe meglio non disturbare.
Nel libro di Vulpio quindi si uniscono inchiesta e denuncia, un approccio che è ripreso anche dagli altri due titoli che segnano l’esordio della nuova collana: Carte false. L’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Quindici anni senza verità, a cura di Roberto Scardova e in collaborazione con l’associazione Ilaria Alpi, e L’Italia chiamò. Uranio impoverito: i soldati denunciano, di Leonardo Brogioni, Angelo Miotto e Matteo Scanni (con il libro esce allegato il dvd del documentario inchiesta).
Carte false ritorna sull’omicidio Alpi-Hrovatin del ’94, ridisegna la pista internazionale su cui indagavano i due giornalisti, fatta di traffici illeciti (di armi e rifiuti), conflitti locali e poco limpidi accordi politici e di business tra Italia e Somalia. È un’inchiesta corale che cresce nelle voci dei testimoni, della documentazione delle Commissioni di inchiesta, della famiglia Alpi e dei giornalisti che provano a mettere insieme tutti i fatti, per ricostruire una vicenda sulla quale pesa l’ombra di una verità che sembra condannata al silenzio.
E ancora silenzio investe L’Italia chiamò: una storia di soldati italiani impegnati in missioni di “pace” all’estero (Bosnia, Kosovo e Iraq) ai quali non è stata data alcuna informazione sugli eventuali rischi e le protezioni consigliate per chi opera in territori soggetti all’inquinamento bellico e, nello specifico, sui possibili effetti da esposizione all’uranio impoverito. Nonostante il dipartimento della Difesa degli Usa abbia reso note anche all’Italia, e fin dal ’93, le prime norme di protezione dal depleted uranium, queste indicazioni nel nostro paese non sono state divulgate. Gli autori oltre a chiedersi “perché”, cercano di capire il grado di incidenza che può aver avuto l’esposizione all’uranio impoverito nei numerosi casi di soldati che si sono ammalati di tumore.

Queste prime storie di VerdeNero Inchieste saranno raccontate alla Fiera del libro di Torino. Per chi volesse seguire dal vivo l’esordio della collana, segnaliamo due appuntamenti con gli autori: il 14 maggio alle ore 14, Roberto Scardova, Luciano Scalettari, Alessandro Rocca e Mariangela Gritta Grainer presentano Carte false. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, quindici anni senza verità (presso il Caffè Letterario); il 15 maggio, alle ore 18.30, è previsto l’incontro con Carlo Vulpio, Luigi De Magistris e Antonio Troiano su La città delle nuvole. Viaggio nel territorio più inquinato d’Europa (presso lo Spazio Autori B).